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Kosovo: Corte Francia, no a estradizione Haradinaj in Serbia

Ex leader Uck può fare ritorno a Pristina. Ira Serbia

27 aprile, 17:04
(ANSA) - BELGRADO - La Corte d'appello di Colmar, in Francia, ha respinto la richiesta di Belgrado per l'estradizione in Serbia di Ramush Haradinaj, ex premier kosovaro ed ex leader dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) accusato di crimini di guerra commessi contro la popolazione serba a fine anni novanta durante il conflitto armato in Kosovo. I giudici hanno al tempo stesso annullato il divieto di lasciare la Francia per Haradinaj, che puo' cosi' fare ritorno in Kosovo. "La battaglia e' stata vinta. Ora sono libero. Vado a Strasburgo a riprendermi il passaporto e spero di tornare gia' oggi in Kosovo", ha detto Haradinaj dopo la sentenza. "Si sono persi quattro mesi, il tempo e' prezioso", ha aggiunto l'ex leader dell'Uck, come riferito dai media serbi.

Haradinaj era stato arrestato il 4 gennaio scorso in territorio francese all'aeroporto di Basilea-Mulhouse-Friburgo su un ordine di cattura emesso dalla Serbia nel 2004 per crimini di guerra contro la popolazione serba in Kosovo. Successivamente era stato rimesso in liberta' su cauzione con l'obbligo di non lasciare la Francia in attesa della decisione sulla sua eventuale estradizione. Haradinaj e' gia' stato assolto in un processo per crimini di guerra negli anni scorsi dal Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi), ma Belgrado sostiene che i crimini cui si faceva riferimento nella richiesta di estradizione non sono gli stessi esaminati nel processo al Tpi.

Una decisione "vergognosa, scandalosa, illegale e ingiusta, dettata da considerazioni politiche": cosi' il premier serbo Aleksandar Vucic ha definito il no dei giudici francesi all'estradizione in Serbia di Haradinaj. Parlando in una conferenza stampa al termine di una riunione straordinaria del governo Vucic ha duramente criticato la giustizia francese, annunciando una nota di protesta nei confronti di Parigi e il richiamo per consultazioni dell'ambasciatore serbo in Francia.

Per Vucic, l'annunciato richiamo per consultazioni dell'ambasciatore serbo in Francia costituisce "il grado piu' alto della nostra protesta prima dell'espulsione dell'ambasciatore francese". Per la Serbia, ha aggiunto, e' importante avere rapporti con la Francia, "ma dobbiamo anche mandare un chiaro messaggio su cosa pensiamo sulla decisione dei giudici di quel Paese". (ANSA).

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