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Previsioni Ue, Slovacchia fra Paesi al top per crescita 2019

Centro-Est continuerà espansione, ma relativo 'raffreddamento'

08 febbraio, 12:00
(di Stefano Giantin) (ANSA) - BELGRADO - Dopo Malta, con una crescita prevista al 5,2% nel 2019, sarà il Pil della Slovacchia (+4,1%), assieme a quello irlandese, ad espandersi con più forza a livello Ue nell'anno in corso. Lo hanno rilevato le previsioni economiche invernali della Commissione europea, secondo le quali le economie dell'Europa centro-orientale continuano a espandersi a ritmi marcati, anche se la crescita di molti Paesi è segnalata in graduale rallentamento.

La crescita in Slovacchia è "stimata in rafforzamento al 4,2% nel 2018 dal 3,2% del 2017, trainata in gran parte dalla domanda interna", ha precisato la Commissione, prevedendo un'espansione economica del 4,1% nel 2019 e del 3,5% nel 2020. La domanda estera stimolerà l'economia slovacca quest'anno, anche grazie ai "volumi di produzione in aumento nel settore automotive", rivolto in gran parte all'estero. La vicina Repubblica Ceca continuerà a crescere a un ritmo del 2,9% nel 2019, lo stesso tasso registrato l'anno scorso, prima di rallentare al 2,7% nel 2020. Nel 2018 in Cechia "gli investimenti sono considerevolmente aumentati, rafforzati dalle esigenze di automazione nel manifatturiero e da una crescita degli investimenti pubblici sostenuti dai fondi Ue", ha ricordato Bruxelles, segnalando che la crescita a Praga è al momento trainata in particolare "dalla domanda interna".

L'economia più importante dell'Europa centro-orientale, quella della Polonia, è cresciuta invece del 5,1% nel 2018, il ritmo "più forte dal 2007" e il terzo più sostenuto a livello Ue, ma "l'aumento del Pil reale è atteso in graduale rallentamento, al 3,5% nel 2019 e al 3,2% nel 2020". I rischi principali per Varsavia derivano oggi "dalla domanda esterna e dalle tendenze sugli investimenti privati".

Per quanto riguarda l'Ungheria, la Commissione europea ha sottolineato che Budapest è riuscita a evitare "il rallentamento economico del 2018", con un Pil in crescita dal 4,1% del 2017 fino a quasi il 5% nel 2018. Malgrado ciò, con la crescita dell'export che rimane modesta, l'espansione del Pil è prevista in via di raffreddamento, "al 3,4% nel 2019 e al 2,6% nel 2020".

L'Ungheria sta comunque sperimentando una forte crescita dei consumi privati, grazie a un "robusto mercato del lavoro" e "forte fiducia", associate a tassi di occupazione che hanno toccato nuovi record.

La confinante Croazia continuerà a registrare una crescita costante, attorno al 2,7%, anche nel 2019, "sempre più trainata dai consumi privati". In generale, l'economia di Zagabria entrerà in una fase di espansione più moderata, al 2,6% nel 2020, anche a causa "dell'anticipato rallentamento dei maggiori partner commerciali nella Ue" della Croazia. La crescita economica in Slovenia, secondo Bruxelles, è stata invece stimata al 4,4% nel 2018 rispetto al 4,9% registrato nel 2017 e rallenterà fino al 3,1% nel 2019 e al 2,8% nel 2020.

Anche la Romania continuerà a sperimentare un rallentamento della crescita, dopo il boom del 2017. Il Pil romeno, dopo un +7% nel 2017, è stimato al 4% nel 2018; l'espansione economica scenderà al 3,8% nel 2019 e al 3,6% nel 2020. Al contrario, la Bulgaria - dopo un rallentamento della crescita l'anno scorso - dovrebbe osservare una crescita del 3,6% sia nel 2019 sia nel 2020, con la domanda interna che rimarrà il motore principale dell'economia e buone prospettive anche per quanto riguarda investimenti privati e pubblici.

Per quanto riguarda la Grecia, la Commissione ha previsto una crescita del 2,2% nel 2019 per Atene e del 2,3% nel 2020, facendo tuttavia notare che la ripresa dell'economia "rimane fortemente dipendente dalla continua implementazione delle riforme".

Buone previsioni, infine, per i tre Stati baltici. La Lettonia registrerà una crescita del Pil del 3,1% nel 2019 e del 2,6% nel 2020, mentre Estonia e Lituania si espanderanno in maniera speculare del 2,7% quest'anno e del 2,4% nel 2020. A livello Ue, ha indicato la Commissione, nel 2019 si registrerà una crescita "per il settimo anno consecutivo", con previsioni espansive in tutti gli Stati membri, anche se il ritmo dovrebbe moderarsi "rispetto agli alti tassi degli anni recenti", il tutto con "un outlook soggetto a grande incertezza". Secondo le previsioni economiche d'inverno, il Pil dell'Eurozona per il 2019 dovrebbe crescere dell'1,3%, rispetto all'1,9% delle previsioni d'autunno. Anche per il 2018 il Pil è stato rivisto al ribasso, all'1,9% rispetto al 2,1% precedentemente stimato. (ANSA).

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