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Ucraina: proteste su legge istruzione, Kiev ci ripensa?

Romania, Ungheria e Russia contrarie, norma lede minoranze

29 settembre, 16:01
(ANSA) - ROMA - L'Ucraina potrebbe ripensarci. Il presidente Petro Poroshenko potrebbe fare marcia indietro sulla nuova legge sull'istruzione - adottata dal Parlamento il 5 settembre scorso e da lui promulgata il 26 settembre - che fra le novità stabilisce che a partire dal 2020 l'insegnamento nelle scuole avvenga unicamente in lingua ucraina.

A riportare il fatto l'agenzia di stampa russa Tass, ripresa dai media bulgari, secondo cui il capo dello Stato ucraino potrebbe richiedere l'introduzione di alcuni emendamenti. Nei giorni scorsi il provvedimento aveva infatti portato a protestare diversi Paesi europei e vicini perché lesivo della tutela delle minoranze, tanto da far intervenire il Consiglio d'Europa e la Commissione Ue. La legge attuale permette invece ai bambini appartenenti alle minoranze nazionali di affrontare l'intero corso di studi nella propria lingua.

Le reazioni del governo romeno non si sono fatte attendere, con il presidente Klaus Iohannis che in settimana ha cancellato la visita di Stato prevista per il mese prossimo, mentre l'Ungheria ha fatto sapere che avrebbe bloccato ogni misura per approfondire l'integrazione tra Ucraina e Ue. Non sono state da meno le reazioni di Moldavia, Bulgaria, Polonia e Grecia. Anche la Russia, ricorda il sito di informazione bulgaro novinite.com ha chiesto un intervento immediato della comunità internazionale definendo la nuova legge che mina le fondamenta di uno Stato multinazionale, come l'ha definita il vice ministro degli Esteri, Gregory Carassin. Secondo i dati del ministero dell'Educazione ucraino, gli istituti scolastici pubblici che offrono l'insegnamento per i circa 400 mila alunni appartenenti alle diverse minoranze linguistiche sul territorio sarebbero 735. L'Ucraina ha chiesto al Consiglio d'Europa di valutare la nuova legge. (ANSA).

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