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Migranti: Soda (Oim), Europa sanzioni chi non mantiene patti

Ungheria, Polonia e Austria non hanno accettato ricollocamenti

29 maggio, 11:00
(ANSA) - ROMA - "Nell'emergenza migranti, l'Europa dovrebbe passare dalle parole ai fatti e sanzionare quei Paesi membri che hanno voltato le spalle all'Italia e alla Grecia". Lo afferma a Repubblica Federico Soda, direttore dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni nel Mediterraneo. "La Commissione Ue - ricorda Soda - aveva stabilito delle quote di rifugiati per ogni Paese membro, in base alla popolazione e al Pil. Ciascuno doveva fare la sua parte, ma molti non hanno mantenuto le promesse iniziali, altri non hanno aderito fin dall'inizio". Sulla "lista nera", spiega Soda, ci sono "Ungheria, Polonia e Austria" che non hanno ancora ricollocato nessun migrante", mentre "la Repubblica Ceca è da quasi un anno che non accoglie nessuno. Non per niente la Commissione Ue minaccia nei loro confronti di avviare una procedura d'infrazione già a giugno". Sul fatto che per il Parlamento europeo solo Malta e Finlandia hanno rispettato veramente l'accordo, Soda osserva: "In effetti c'è un difetto di solidarietà a livello continentale, che chiama in causa molti altri Paesi: collaborare alla politica migratoria europea non dovrebbe essere una libera scelta degli Stati membri. Ma qualcosa per fortuna si muove. La Germania ha già accolto oltre 2.300 ricollocati, ha solo rallentato nel 2016 perché lei stessa al centro della pressione migratoria della rotta balcanica. Ma nel 2017 ha promesso di ricollocare 500 migranti al mese dall'Italia". (ANSA).

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