Polonia: accusa formale a Russia incidente aereo presidente

(ANSA) - TRIESTE, 04 APR - La Procura generale polacca ha affermato che una nuova analisi delle prove sull'incidente aereo che, nel 2010, ha ucciso il presidente polacco, mostra che due controllori di volo russi e un terzo funzionario russo hanno deliberatamente contribuito al disastro dalla torre di controllo. Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin ha subito smentito le accuse. Il procuratore capo Marek Kuczynski ha dichiarato che "non c'è dubbio" sul fatto che i controllori di volo siano colpevoli di aver "deliberatamente causato la catastrofe area". In passato, due inchieste sull'incidente sono state aperte separatamente da Varsavia e Mosca. Quella polacca ritiene che il personale russo abbia fornito ai piloti istruzioni d'atterraggio errate e confuse, ma non era giunta a parlare di illeciti intenzionali.

Nell'incidente, avvenuto il 10 aprile 2010, morirono l'allora presidente Lech Kaczynski e altre 95 persone, fra cui molti esponenti di spicco dello Stato e dell'esercito polacco. Il disastro avvenne dopo che i piloti dell'aereo tentarono un atterraggio a causa della fitta nebbia nell'aeroporto russo di Smolensk, normalmente poco utilizzato.

Il fratello gemello del presidente deceduto, Jaroslaw Kaczynski, a sua volta ex primo ministro e oggi capo del partito populista Legge e Giustizia, ha più volte asserito che la responsabilità dell'accaduto è di Putin e del primo ministro polacco dell'epoca, Donald Tusk, oggi presidente del Consiglio d'Europa. Kaczynski ha sostenuto in alcune occasioni che a bordo del volo c'era esplosivo o che Putin abbia ordinato l'assassinio del fratello, fortemente critico verso la Russia.

"Le autorità polacche continuano a usare la tragedia per ragioni di politica interna", ha affermato la portavoce del ministro degli Esteri russo. "Consideriamo questa tattica compromettente e dannosa per le relazioni russo-polacche, che già non versano nelle migliori condizioni", ha concluso. (ANSA).