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Montenegro: dolore per vittime raid Nato, ma era altro stato

Con Serbia in Repubblica federale Jugoslavia. Oggi e' in Nato

24 marzo, 17:09
(ANSA) - BELGRADO, 24 MAR - Nel ventesimo anniversario dei bombardamenti Nato contro il regime di Slobodan Milosevic, anche il premier montenegrino Dusko Markovic ha espresso oggi dolore e rammarico per le vittime e le distruzioni causate dalle bombe alleate. Nel 1999 il Montenegro faceva parte dell'Unione con la Serbia in cio' che era rimasto della Repubblica federale di Jugoslavia, composta ormai - dopo le guerre fratricide - da soli due Paesi dopo le secessioni e l'indipendenza proclamata da Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia.

Il Montenegro dichiaro' a sua volta l'indipendenza nel 2006, con un referendum nel quale si separo' pacificamente dalla Serbia. Quasi due anni fa, nel giugno 2017, il Montenegro ha aderito ufficialmente alla Nato, e il Paese e' impegnato nei negoziati per integrarsi nell'Unione europea. Markovic ha detto oggi che il Montenegro, quale Paese indipendente, parte della famiglia euroatlantica e prossimo membro della Ue, decide da solo e autonomamente del suo futuro, ma prova dolore e pieta' per le vittime innocenti dell'intervento militare, avvenuto in un periodo in cui non aveva il controllo sugli eventi. I bombardamenti Nato interessarono in massima parte la Serbia, toccando solo minimamente il territorio montenegrino. Il premier ha detto oggi che il Montenegro non desiderava quell'intervento militare ne' contribui' alla sua realizzazione. Il Montenegro, ha osservato, allora faceva parte di un altro stato (la Repubblica federale di Jugoslavia, ndr) ed era parte di un sistema nel quale non aveva il controllo su quello che accadeva.

Markovic ha ha espresso rammarico per i sei civili montenegrini, tre dei quali bambini, morti nelle azioni militari alleate nel nord del Paese. (ANSA).

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