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>>>ANSA/ Fondi Ue: Italia accelera ma resta fra ultimi in Europa

Scende a 24/a su 28 per selezione di progetti, 26/a per la spesa

07 settembre, 18:15
(di Matteo Miglietta) (ANSA) - BRUXELLES, 7 SET - L'accelerata sull'uso dei fondi Ue c'è stata, ma non basta per far risalire l'Italia dal fondo della classifica europea dove, anzi, peggiora la sua posizione da 22esima a 24esima. Il ritratto che emerge dagli ultimi dati di Bruxelles sulla programmazione 2014-2020 dipinge un Paese che nei primi sei mesi del 2018 ha aumentato del 12,2% le risorse impegnate attraverso i fondi per il sociale, lo sviluppo regionale e l'iniziativa per l'occupazione giovanile. Si tratta di uno degli sprint più rilevanti a livello comunitario, che però non basta all'Italia per uscire dalla palude degli ultimi posti in Europa per velocità nell'assorbimento delle risorse Ue.

I dati al 30 giugno raccontano infatti la discesa della Penisola in sei mesi dal 22esimo al 24esimo posto fra i 28 dell'Unione per selezione dei progetti beneficiari di tutti i 5 fondi strutturali, con un 54% (41,4 miliardi) lontano dal 62% della media europea. Discorso simile se si guarda ai soldi spesi sul territorio e rimborsati da Bruxelles: l'Italia è ferma al 13% (9,5 miliardi).

Peggio fanno solo la Spagna (11%, 6,4 miliardi) e la piccola Malta (10%, 103 milioni), dove però le cifre in ballo sono molto inferiori. Consola solo parzialmente sapere quindi che le percentuali per l'Italia sarebbero potute essere leggermente migliori se non fossero state limate al ribasso dalla statistica. Grazie a un adeguamento tecnico, infatti, nei mesi scorsi l'Ue ha aumentato la 'dote' per l'Italia di 1,6 miliardi, facendo salire il totale dei fondi disponibili a 76,1 miliardi (cofinanziamento nazionale compreso).

Campione nell'utilizzo delle risorse comunitarie resta paradossalmente l'Ungheria del premier euroscettico Viktor Orban, dove il tasso di selezione dei progetti è addirittura in 'overbooking' al 105% e la spesa tocca il 18%. Quinta la Gran Bretagna, che mentre si prepara alla Brexit ha già assegnato il 73% delle sue risorse e ne ha spese il 20%. Perfettamente in linea con la media Ue del 62% nella selezione è un altro Paese critico con Bruxelles, la Polonia, primo beneficiario dei fondi strutturali con i suoi 105 miliardi in sette anni. Migliori di quella italiana sono anche le performance degli altri due grandi contributori netti al bilancio dell'Unione: Francia e Germania. Nonostante la selezione dei progetti sia ancora ferma al 56%, i pagamenti di Parigi hanno già tagliato il traguardo del 20% (11,4 miliardi). La Germania, invece, ha già impegnato il 64% dei 44,7 miliardi previsti, e ne ha spesi sul campo il 25% (11,3 miliardi).(ANSA).

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