(ANSA) - ZAGABRIA - La prima visita ufficiale in Croazia del
presidente serbo Aleksandar Vucic, che in novembre avrebbe
dovuto incontrare la sua omologa croata Kolinda Grabar
Kitarovic, è stata rinviata sine die dopo un ennesima polemica
tra le due ex repubbliche jugoslave sulla natura del conflitto
bellico degli anni Novanta.
Stamane dall'Ufficio della presidenza croata è stato
confermato che in questo momento, "alla luce degli ultimi
sviluppi della situazione e dell'atmosfera che non contribuisce
alla mutua fiducia", non esistono più i presupposti per una
visita del presidente serbo a Zagabria. In termini analoghi si
sono espresse fonti vicine a Vucic secondo le quali sarà
necessario attendere "circostanze più favorevoli e un'atmosfera
politica più calma" per realizzare la visita.
Il nuovo deterioramento dei rapporti fra Belgrado e Zagabria,
da due anni ai livelli più bassi dal conflitto armato conclusosi
nel 1995, è conseguenza di alcune formulazioni nel disegno di
legge sui veterani della guerra di indipendenza della Croazia,
approvato dal governo di Zagabria, in cui la Serbia viene
definita 'aggressore' e 'forza di occupazione' di parti del
territorio croato. Alcuni ministri serbi hanno duramente
criticato questa visione del conflitto, affermando che si è
trattato di una guerra civile in cui la minoranza serba in
Croazia aveva bisogno di essere protetta dal divampante
nazionalismo croato.
Le polemiche si sono ulteriormente infuocate dopo che in
Serbia lunedì è stato inaugurato un monumento a Milan Tepic,
alto ufficiale dell'Armata popolare jugoslava, che nel 1991
rifiutò di arrendersi alle forze croate, facendo esplodere un
magazzino pieno di munizioni e armi per evitare che cadessero
nelle mani dell'esercito di Zagabria. Per la Serbia Tepic è un
eroe, mentre in Croazia è disprezzato come un fanatico e
criminale di guerra. (ANSA).
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