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Ue: dieci anni fa l'allargamento di Schengen a Est

Serracchiani, con Slovenia superati retaggi '900

21 dicembre, 20:25
(ANSA) - TRIESTE, 21 DIC - Il 21 dicembre di dieci anni fa l'Unione europea procedette all'estensione delle frontiere di Schengen, ampliando l'applicazione del trattato sull'apertura dei confini a Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Malta, entrati a far parte dell'Ue il primo maggio 2004.

Si trattò della prima e più significativa applicazione di Schengen alla parte orientale dell'Europa, che seguì così il sistema già vigente dal 1995 nella maggioranza degli Stati membri. Il regime sarebbe stato esteso all'ambito aeroportuale di questi paesi il 30 marzo 2008.

L'anniversario è stato celebrato in tutti i paesi interessati con eventi pubblici e trasmissioni televisive, che hanno sottolineato in particolare come Schengen segnò il superamento definitivo delle divisioni territoriali prodotte dalla Guerra fredda, garantendo piena libertà di spostamento senza controlli di frontiera nella maggior parte del continente. Fra i paesi membri non fanno ancora parte dell'area Schengen Bulgaria, Romania, Croazia e Cipro.

"Dieci anni senza confini che non solo hanno aperto la nostra regione a un rapporto di collaborazione importante con la Slovenia, ma che hanno anche significato, grazie alla libera circolazione delle persone, un ulteriore e decisivo passo verso il definitivo superamento dei retaggi storici del '900". Lo ha detto oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione del decennale (21 dicembre 2007) dell'entrata della Slovenia nell'area Schengen. "Il recepimento, anche da un punto di vista culturale, di quel provvedimento - ha sottolineato la presidente - è riscontrabile nel fatto che nessuno oggi riterrebbe né logico né vantaggioso ritornare indietro al passato, con i controlli e le file di macchine alla frontiera". Serracchiani ha poi rimarcato che l'apertura dei confini ha favorito lo svilupparsi, in particolar modo nell'area goriziana, dei progetti del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect), con la candidatura transfrontaliera di Gorizia e Nova Gorica a capitale europea della cultura 2025, e la proposta di costituire una zona economica tra le due città.

"Ma le relazioni - ha ricordato Serracchiani - hanno riguardato anche altri settori, in particolare quello dell'ambiente e dell'innovazione, come dimostra ad esempio, da ultimo, la firma nei giorni scorsi del protocollo di collaborazione tra l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa Fvg) e lo Jozef Stefan Institute (Jsi) di Lubiana, il principale istituto di ricerca scientifica sloveno, nel quale operano più di 900 specialisti in ingegneria e nelle scienze fisiche, naturali e ambientali. Guardiamo ora al futuro - ha concluso la presidente - con la consapevolezza che quanto è stato fatto in particolare in questi ultimi cinque anni, in termini di relazioni e di cooperazione con la Slovenia, rappresenta non solo in chiave economica una delle migliori opportunità di sviluppo per la nostra regione". (ANSA).

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