Arte: a Sarajevo il 'Terzo Paradiso' di Pistoletto
02 giugno, 18:23Prima della performance a cura di Manuela Gandini, Pistoletto ha tenuto una conferenza per i giovani nel corso della quale ha ricordato che "il paradiso artificiale è diventato totalizzante, così grande da occupare tutto il pianeta, e ci troviamo nella situazione di grande danno verso la terra". Perciò il monito "senza la natura si muore" e il compito della scienza e della tecnologia è di reintegrarci nella natura, concetto già espresso con la sua mela con la cucitura esposta a Roma e Milano.
"Dobbiamo creare una nuova dimensione della società umana - ha detto Pistoletto tra forti applausi dei giovani bosniaci- e quindi a Sarajevo: qui i grandi conflitti della storia sono evidenti, ma nonostante le esperienze qui vissute, nel mondo si continua a fare la guerra e a confliggere tra culture, economie e politiche diverse".
Pistoletto è stato il primo artista a donare una sua opera - La porta dello specchio, alla collezione d'arte contemporanea di Sarajevo - Ars Aevi, al tempo della guerra e dell'assedio di Sarajevo, per tornare poi nella capitale bosniaca nel 2001 a presentare, primo tra gli artisti di Ars Aevi, una mostra personale. Ieri il Maestro ha avuto diversi incontri a Sarajevo, tra cui quello col primo ministro Denis Zvizdic, e alle autorità cittadine ha consegnato una lettera d'intenti per donare a Sarajevo il Cubo multiconfessionale, che fa parte della terza fase di sviluppo della collezione Ars Aevi. Questo 'Luogo di raccoglimento multiconfessionale e laico', è "un lavoro - ha spiegato l'artista - che è unione di tutte le religioni e anche la parte non religiosa, perché anche chi non crede ha bisogno di spiritualità e Sarajevo, anche attraverso questo simbolo, questa opera, può diventare un punto di riferimento di un'armonia anche attraverso le religioni". (ANSA).