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Balcani: Alfano, integrazione regione e' in interesse Europa

Ministro esteri a Sarajevo, nuova linfa a continente stanco

16 marzo, 20:14
(ANSA) – SARAJEVO, 16 MAR – "I Balcani occidentali sono un successo, un esperimento riuscito da parte dell'Europa, sebbene i sei Paesi, ognuno con la propria specificità, non procedano tutti alla stessa velocità" verso l'integrazione nella Ue. Lo ha dichiarato oggi a Sarajevo il ministro degli esteri Angelino Alfano, che nella capitale bosniaca ha partecipato al vertice dei capi di governo dei sei Paesi della regione, al quale è intervenuto anche il commissario Ue all'allargamento Johannes Hahn. "Vi sono elementi di preoccupazione che complessivamente riguardano la stabilità di questa regione, però al tempo stesso – ha detto Alfano - sono convinto che l'Europa possa rappresentare un elemento che stabilizza". "E' nostro interesse – ha osservato – coltivare il cosiddetto "processo dei Balcani occidentali" che significa una integrazione sempre più efficace tra i paesi dell'area e un'integrazione poi, man mano che le condizioni si verificheranno, con l'Europa". Secondo Alfano è sbagliato l'approccio di chi dubita che l'integrazione sia nell'interesse dell'Europa visto che "tutto sommato sono solo 22 milioni di persone in totale". A suo avviso non conta il numero degli abitanti: questa regione - ha sottolineato - è un concentrato di storia in un posto che la geografia ha messo sempre come cerniera al rapporto tra l'est e l'ovest dell'Europa. Alfano ha auspicato una efficace integrazione fra i paesi della regione, "che significa reti infrastrutturali, trasporti, un mercato comune e anche la costruzione di regole di diritto che possano aiutarci a contrastare il terrorismo internazionale e, all'interno di questi paesi, la corruzione".

Riferendosi sia a Brexit che ai temi della campagna elettorale in vari paesi europei, il ministro degli esteri ha detto di credere che l'integrazione dei Balcani occidentali sia un "buon affare" per l'Europa. Si tratta di nuovi paesi che in prospettiva potranno dare una mano di aiuto ad un continente politico, ad una Unione che a volte soffre di stanchezza proprio dentro i paesi fondatori. "Forse questa linfa nuova e questa fiducia e fede fresca in Europa potrebbe contribuire a rendere ancora più forte quello che noi pensiamo essere il destino comune europeo: quello di una comunità di popoli, quelli europei, che sono figli di una stessa patria comune che devono consolidare una stessa prospettiva e uno stesso orizzonte comune". (ANSA)
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