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Bosnia: paragona Rs con ustascia croati, bufera su Inzko

Alto rappresentante aveva criticato leader serbo-bosniaco Dodik

12 gennaio, 12:41
(ANSA) - SARAJEVO/BELGRADO - I partiti politici e le associazioni dei veterani di guerra serbo-bosniaci hanno chiesto la destituzione, oltre alle scuse, di Valentin Inzko, l'Alto rappresentante della comunità internazionale in Bosnia, dopo che il diplomatico austriaco ha paragonato la Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia) con lo Stato indipendente di Croazia (Ndh) costituito durante la seconda guerra mondiale dalle forze di estrema destra croate con l'aiuto degli alleati nazisti tedeschi e fascisti italiani.

Il presidente del partito Pdp, Branislav Borenovic, ha anche inviato a Inzko un libro intitolato "Crimini contro i serbi nello Stato indipendente croato".

Inzko aveva criticato il discorso del presidente della Rs Milorad Dodik che, parlando in occasione della festa celebrata il 9 gennaio scorso nonostante la Corte costituzionale l'avesse dichiarata anticostituzionale, non ha escluso la secessione dalla Bosnia per unirsi alla Serbia. "Se cominciassimo a celebrare 'festività' come il 9 gennaio, qualcuno potrebbe pensare di celebrare per esempio il 10 aprile, data di fondazione della Ndh", ha detto Inzko invitando tutti a guardare al futuro e non al passato.

Dure critiche a Inzko si sono registrate anche in Serbia da parte di varie forze politiche, che hanno chiesto tutte a gran voce le sue immediate dimissioni. A condannare le dichiarazioni dell'Alto rappresentante in Bosnia e' stato anche Mladen Ivanic, il rappresentante serbo che e' presidente di turno della presidenza tripartita bosniaca. Ivanic ha chiesto le scuse di Valentin Inzko, minacciando in caso contrario di interrompere ogni tipo di comunicazione con l'Ufficio dell'Alto rappresentante in Bosnia. (ANSA).

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