(ANSA) - BRUXELLES, 29 GEN - Esplode la polemica dopo le
dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro degli Interni
austriaco del partito di estrema destra Fpoe, Herbert Kickl che
aveva preso di mira la Convenzione europea per i diritti
dell'uomo definendola "una struttura legale strana e datata" e
mettendone in discussione le regole. Chiamata in causa la
Commissione europea, tramite una sua portavoce, ha affermato che
"la Convezione europea per i diritti dell'uomo è più ampia
dell'Ue, coinvolge 48 Stati firmatari, e l'Austria è una di
essi".
La portavoce dell'esecutivo comunitario ha poi aggiunto che
il commissario alla Migrazione, Dimitris Avramopoulos
"risponderà a breve" alla lettera che il ministro ha inviato a
Bruxelles dove affronta i temi sul diritto d'asilo e lo stato di
diritto.
Kickl aveva affermato che "è compito della legge seguire la
politica e non della politica seguire la legge".
Le sue dichiarazioni avevano sollevato le critiche
dall'opposizione austriaca, che ne ha chiesto le sue dimissioni.
Critica anche la ministra alla Giustizia tedesca, Katarina
Barley. (ANSA).
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