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Slovenia: sì a leva obbligatoria, no a più spese militari

Sondaggio 'Delo', scettici su diplomazia per questione Carinzia

22 febbraio, 12:05
(ANSA) - LUBIANA - Gli sloveni hanno poca fiducia nell'efficacia della diplomazia per risolvere questioni spinose, favorevoli al ritorno del servizio di leva obbligatorio, sospeso nel 2003, ma contrari a un aumento della spesa pubblica fino al 2% del Pil per la difesa. Sono alcune delle risposte raccolte in un sondaggio promosso dal quotidiano "Delo" sui temi di politica estera.

Se il ruolo dell'Alleanza militare transatlantica è chiaro alla maggior parte degli intervistati, che ne vede la ragion d'essere anche nella sua attuale costituzione, oltre il 60% è contrario a spendere di più per l'apparato militare, soprattutto nella categoria donne e disoccupati, e sostiene la necessità di una forza di difesa europea. Inoltre è diffusa la percezione che una migliore organizzazione delle forze armate sia utile per difendere meglio il territorio, che ora si trova nella rotta dei migranti, ed è proprio per questo che il servizio di leva obbligatorio è visto con favore dal 57% degli intervistati.

Tuttavia, la questione che indigna più della metà degli intervistati riguarda il rispetto della minoranza slovena in Carinzia (Austria), anche se è molto bassa la fiducia riposta nella diplomazia. Solo un terzo è convinto che il ministro Erjavec e i diplomatici riusciranno a evitare che lo sloveno come lingua ufficiale venga rimosso dalla costituzione regionale carinziana. (ANSA).

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