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Documento votato a termine seduta Consiglio monotematica

CAMPOBASSO, 07 ottobre 2019, 19:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Consiglio comunale di Campobasso al termine di un'assise monotematica ha votato, a maggioranza, 22 a favore e 4 astenuti, un ordine del giorno a sostegno della sanità pubblica regionale presentato dai gruppi di minoranza Pd e La Sinistra. In sei punti, quella che dovrebbe essere la visione del Sistema sanitario regionale (Ssr), al momento commissariato, per il futuro. Garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) con prestazioni appropriate ed efficaci, attraverso un'offerta sanitaria ben calibrata su dati epidemiologici e una sanità pubblica di alta qualità, integrata e non sostituita con quella offerta dai migliori operatori privati. La percentuale dei posti letto per acuti al comparto pubblico deve tornare all'80%; il Ssr deve tenere conto di esigenze e peculiarità del territorio e deve caratterizzarsi per la valorizzazione della prevenzione, della medicina di prossimità, domiciliare e distrettuale, senza prescindere però, dal ripristino e potenziamento del circuito di urgenze ed emergenze. Devono anche essere fornite risposte tempestive alle patologie tempo-dipendenti ripristinando un Dipartimento di emergenza urgenza e accettazione (Dea) di 2/o livello a Cardarelli e, con esso, il reparto di Neurochirurgia, ma anche reparti non rientranti tra quelli tempo-dipendenti, come Oncologia, Malattie infettive, Gastroenterologia, con relativi posti letto. "Il Cardarelli - si legge nel documento - potrà vedere, finalmente, l'apertura della 'Stroke Unit' dedicata alla cura dell'ictus". Devono essere aumentati gli investimenti nella Sanità pubblica, per garantire maggiore qualità delle prestazioni e ridurre la percentuale di mobilità passiva e assorbire anche nel pubblico la mobilità attiva. Occorre, inoltre, un adeguato numero di risorse umane professionalizzate e con rapporto di lavoro stabile, investimento in strumentazione d'avanguardia, drastica riduzione delle liste d'attesa, eliminazione della possibilità di acquistare prestazioni extra-budget dal privato fino a quando non si torni a una Sanità pubblica forte ed attrattiva.
   

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