"Si impegna il sindaco a
richiedere al Commissario straordinario della sanità Giustini
l'adozione di ogni provvedimento, anche di natura straordinaria,
necessario e utile per la riapertura immediata del punto nascita
dell'ospedale di Termoli". E' un passaggio dell'ordine del
giorno approvato all'unanimità dal Consiglio comunale di Termoli
sulla sanità, riunito in seduta monotematica con adunanza
aperta, dopo lunga discussione e confronto tra maggioranza e
opposizione. L'assemblea, proposta dall'opposizione, chiede
inoltre "che venga immediatamente aperto un tavolo di confronto
con il presidente della Regione Molise Donato Toma, l'assessore
regionale alla Sanità, il ministro della Salute Giulia Grillo e
il ministro dell'Interno Matteo Salvini per arrivare a ogni
necessario e urgente intervento che ristabilisca in Molise
un'organizzazione sanitaria adeguata alle esigenze della
popolazione attraverso la stesura di un Piano sanitario
regionale equilibrato e l'immediata indizione di concorsi".
Ad inizio consiglio, gli interventi esterni quali l'ex
direttore sanitario del 'San Timoteo' Filippo Vitale, invitato
dalla maggioranza, di un sanitario anestesista e del giornalista
Paolo Di Lella indicati dai gruppi consiliari. Il Pd aveva
chiesto la partecipazione dell'ex governatore del Molise Paolo
Di Laura Frattura che, però, non è stato autorizzato a
intervenire in quanto non ricopre attualmente incarichi
istituzionali. Sulla vicenda il gruppo Pd ha tenuto una
conferenza stampa a cui ha preso parte lo stesso Frattura.
"Si è ritenuto opportuno convocare la conferenza stampa per
quello che si è verificato sugli interventi al consiglio di oggi
- ha dichiarato Manuela Vigilante del Pd - Il presidente del
Consiglio ci ha chiesto di indicare una persona e noi abbiamo
chiesto a Frattura, ultimo commissario regionale della sanità.
Ieri, improvvisamente, è stata fatta una nuova conferenza dei
capigruppo per informare dell'impossibilità per l'ex governatore
e commissario ad acta di intervenire. La maggioranza con i
pentastellati e la Rete Sinistra sono stati concordi in questa
decisione che noi non abbiamo condiviso".
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