Sono due le Procure che indagano
sulle presunte condizioni di sfruttamento dei dodici braccianti
africani morti una settimana fa in un incidente stradale in
provincia di Foggia mentre tornavano dal lavoro nei campi.
All'ipotesi di caporalato stanno lavorando i magistrati di
Foggia e Larino (Campobasso), i primi competenti perché in quel
territorio è avvenuto l'incidente mortale nel tragitto tra il
luogo di lavoro e il posto in cui i migranti vivevano, i secondi
perché in Molise ha sede l'azienda agricola per la quale
lavoravano la maggior parte delle vittime, la ditta 'Di Vito' di
Campomarino.
I carabinieri del comando provinciale di Foggia hanno già
acquisito i documenti dall'azienda, necessari a ricostruire le
condizioni contrattuali di lavoro, orari e compensi, da
intrecciare con le dichiarazioni rese nei giorni scorsi agli
investigatori dai braccianti sopravvissuti all'incidente.
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