"Si scrive Porrajmos e si legge:
Shoah dei Rom e Sinti, l'altra faccia della persecuzione nazista
quella che ha colpito le minoranze etniche, quella faccia che
noi oggi vogliamo mostrarvi". Lo ha detto Sara Cetty,
dell'Associazione 'Rom In Progress' di Isernia, commemorando e
ricordando le vittime dei campi di sterminio con un convegno a
cui hanno partecipato gli studenti isernini. Mostrata una
t-shirt con il volto di un giovane pugile rom ucciso in un campo
di stermino con la scritta: "Un KO al razzismo". "Con questo
messaggio - ha detto - vorremmo arrivare a tutte le nuove
generazioni". Gelo nell'Auditorium della Provincia quando Sara
Cetty ha tradotto la parola Porrajmos: "vuol dire letteralmente
divoramento - ha spiegato - e indica la morte di mezzo milione
di Rom e Sinti uccisi nel campo di Birkenau, secondo una stima
approssimativa".
Sara Cetty, della'Associazione nazionale Romano Drom, ha
parlato anche di quella che secondo lei è la forte componente
razzista presente nella società di oggi. "Qui a Isernia,
rispetto a realtà come Roma, Torino, Napoli, Milano, diciamo che
siamo un poco più fortunati perché non abbiamo discriminazioni
come in altre città".
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