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Dario Fo, Sabelli ricorda 'notti romane'

il ricordo dell'attore molisano

Dario Fo, Sabelli ricorda 'notti romane'

Attore e regista racconta frequentazione con premio Nobel

CAMPOBASSO, 13 ottobre 2016, 16:15

Redazione ANSA

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© ANSA/AP

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"Erano i primi anni settanta, noi allievi avevamo occupato l'Accademia e io chiesi a Dario Fo di venire. Lui accettò e rimase tre giorni, dormiva a casa mia e la notte cantava blues a piazza Navona". L'attore e regista molisano Stefano Sabelli si commuove nel ricostruire gli episodi della sua gioventù legati al premio Nobel scomparso a Milano.

Sabelli racconta all'ANSA i giorni nei quali lui, a Roma, giovanissimo allievo dell'Accademia di arte drammatica 'Silvio D'Amico', fu 'conquistato' da Fo: "Andai a vedere 'Mistero Buffo' e rimasi talmente folgorato da tornare poi a vederlo per quattro volte di seguito", ricorda. "Poco dopo occupammo l'Accademia e lui accettò subito il nostro invito. Per tre giorni dormì a casa mia. Con me c'erano altri allievi che oggi sono attori affermati. Di giorno nel nostro teatrino ci faceva pezzi di 'Mistero Buffo', recitava davanti ad appena quaranta ragazzi. Poi ci raccontava le sue storie e voleva sapere le nostre. La sera uscivamo insieme a mangiare e lui di notte si fermava a cantare. Mi viene da piangere ricordando l'immagine di Dario seduto su una panchina in piazza Navona, davanti alla Fontana del Bernini, circondato da noi ragazzi che intona dei blues pazzeschi".

Sabelli racconta anche di quando Dario Fo accettò di venire in un piccolo teatro di una piccola città di provincia: "Nel 1994 venne a Campobasso, al Savoia, ad incasso, prendendo solo una percentuale sull'incasso in un teatro con poche centinaia di posti. Per non lasciare tante persone fuori accettò di far stare gli spettatori anche sul palcoscenico, accanto a lui. Quello fu lo spettacolo che segnò il rilancio del Savoia di Campobasso ed ancora oggi resta la sua pagina più alta. Arrivato in Molise andò anche a visitare la zona archeologica di Altilia ed era entusiasta di questa terra". (ANSA)

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