Area di crisi complessa:
mancano i dati ufficiali ma, secondo la segreteria regionale
della Uil, le manifestazioni d'interesse trasmesse a Invitalia
"pare siano diverse centinaia, molte più di quante anche i più
ottimisti si aspettavano".
"Ora - spiega in una nota il sindacato - è possibile tarare
al meglio gli interventi e i supporti economici e organizzativi
per rendere praticabili gli insediamenti di attività economiche,
che facciano ripartire l'economia e offrire opportunità
occupazionali. Occorre molto impegno ad esaminare questi atti
che, pur non essendo vincolanti né per le imprese né per la
Regione, il Mise o Invitalia - si legge nel documento - devono
consentire di capire che aria tira e decidere che orientamento
dare agli investitori e che modello di sviluppo programmare in
quel territorio. Il sindacato va coinvolto nelle riflessioni e
reso partecipe delle decisioni. Adesso, con altrettanta
determinazione e immaginazione, occorre concentrarsi sulle
opportunità dell'area di crisi non complessa di Termoli e del
Basso Molise. Anche da lì - termina la Uil - deve passare lo
sviluppo dell'intera regione, affrontando anche con questi
strumenti i problemi esplosi nel basso Molise come la vicenda
dello zuccherificio".
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