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Brexit: contrari chiedono cittadinanza a Principato Sealand

Bates a incontri del Galata Museo del mare: Dobbiamo ingrandirci

19 giugno, 18:23
(ANSA) - GENOVA, 19 GIU - "Abbiamo ricevuto molte richieste di cittadinanza dopo il referendum per la Brexit, abbiamo bisogno di nuova terra per ingrandirci". Lo afferma il principe reggente del 'Principato di Sealand' Michael Bates, a guida dello Stato sovrano e indipendente, ma non riconosciuto dalle Nazioni Unite, fondato dal padre Paddy Roy nel 1967 su un'ex piattaforma militare al largo delle coste inglesi del Suffolk.

Domani alle 18 Bates sarà protagonista di un incontro a ingresso libero al Galata Museo del Mare nell'ambito della rassegna 'Incontri in Blu. Uomini, donne e storie di mare'.

Sealand è un'isola di acciaio e cemento ampia come due campi da tennis, esposta ai venti e alle onde del Mare del Nord, a circa 7,5 miglia nautiche dalla costa del Suffolk, nell'Inghilterra sudorientale, più o meno davanti a Felixstowe, il più grande terminal container del Regno Unito. Le sue coordinate - 51° 53' 40 N e 1° 28' 57 E - corrispondono al Principato di Sealand, uno Stato che non c'è. La storia di questa eccentrica utopia nasce negli anni Sessanta, quando un ex maggiore dell'esercito inglese, imprenditore nel settore ittico, decide di aprire una delle prime radio libere su una delle ex piattaforme militari costruite da Londra durante la Seconda guerra mondiale su progetto di Guy Maunsell per proteggere le sue coste dalle incursioni aeree tedesche. Paddy Roy Bates nel Natale del 1966 occupa un'ex fortezza navale, Fort Roughs Tower, posizionata in acque internazionali, considerata res nullius, terra di nessuno.

Ma Radio Essex non inizierà mai a trasmettere. L'ex maggiore avrà un'altra idea, ancora più rivoluzionaria: il 2 settembre 1967, giorno del compleanno di sua moglie Joan, al cospetto dei figli Michael di 14 anni e Penelope di 16, e di alcuni amici, proclama l'ex piattaforma Stato sovrano e indipendente, col nome di Principato di Sealand. Lui ne diventa il principe, Joan la principessa. "L'ho fatto perché tutti mi dicevano che non ci sarei riuscito", dirà.

Oggi Sealand con 27 'abitanti' vive di merchandising, soprattutto. E di sogni. Bates pensa "a un arcipelago di isole artificiali, ma rigorosamente green, alimentate dal vento", perché no popolate dai britannici contrari alla Brexit.(ANSA).

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