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Ritrovato il sommergibile affondato nel 1917 per errore

Localizzato a 400 metri profondità a Capraia, 14 i marinai morti

02 agosto, 18:38
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 (ANSA) - ROMA, 2 AGO - Il sommergibile della Regia Marina "Alberto Guglielmotti", scortato dal piroscafo "Cirenaica", salpa il 10 marzo 1917 dalla Spezia: l'ordine è quello di raggiungere la sede di Brindisi, per operare nell'Adriatico meridionale con la 2/a Flottiglia. Alle 21.50, mentre si trova in navigazione nelle acque della Capraia, viene scambiato per una unità nemica dal dragamine britannico "Cyclamen" che lo cannoneggia e poi lo sperona. Il sottomarino affonda, con il suo carico di 14 vite, e scompare negli abissi del mar Tirreno. Ora, un secolo dopo, è stato ritrovato. La scoperta, di rilevante valore storico, è stata fatta da cacciamine "Rimini" e "Gaeta" della Marina Militare durante un'esercitazione. In particolare è stata nave Gaeta a a localizzarlo, a una profondità di 400 metri e in una posizione correlabile con quella nota del suo affondamento da parte dello 'sloop' inglese, che lo aveva scambiato per un battello tedesco. La scoperta è stata poi convalidata dalla successiva indagine condotta da nave Rimini con il veicolo subacqueo "Multipluto" che ha permesso di scattare anche le prime immagini del sommergibile: immagini, spiega la Marina, che mostrano "inconfutabilmente l'identità del relitto grazie alla corrispondenza con i dettagli costruttivi del battello, che appare adagiato sul fianco e mostra, ben riconoscibile, il cannone di prora". Non solo. Le immagini hanno anche confermato lo speronamento da parte dell'unità inglese. In precedenza, lo stesso cacciamine Gaeta aveva localizzato il relitto del "HMS Saracen", un sommergibile inglese affondato da due corvette italiane durante la seconda Guerra Mondiale, che era stato già identificato durante una spedizione subacquea da parte di privati nel 2015. Il ritrovamento del sommergibile Guglielmotti - il cui motto era "Nella difesa degli oppressi e nella punizione degli scellerati" - per la Marina "conferma l'efficacia operativa dei nuovi veicoli subacquei in dotazione alla Forza armata. Mezzi capaci di operare a quote profonde e che potranno essere adoperati anche sui nuovi cacciamine che dovranno sostituire le ormai datate unità della classe Lerici e Gaeta. L'attività condotta dimostra come le capacità militari possono essere messe a disposizione della ricerca subacquea, anche per fini di ricostruzione storica, nell'ambito delle funzioni duali e complementari della Forza armata". Ma la scoperta, sottolineano allo Stato maggiore della Marina, ha soprattutto "ridato voce al coraggio e alla dignità di quegli uomini che oltre cento anni fa servirono il Paese fino all'estremo sacrificio". (ANSA).

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