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Il mistero del Nautilus, uccisa la giornalista svedese

Scomparsa sul sottomarino, il corpo mutilato su spiaggia danese

23 agosto, 21:32
Il mistero del Nautilus, uccisa la giornalista svedese Il mistero del Nautilus, uccisa la giornalista svedese

 (di Laurence Figà-Talamanca) (ANSA) - ROMA, 23 AGO - Un sottomarino affondato, il corpo mutilato di una donna trovato su una spiaggia, un inventore 'maledetto' e una giovane giornalista, sullo sfondo piovigginoso e grigio del mare tra la Svezia e la Danimarca. Il mistero che da giorni sta appassionando la stampa nordeuropea ha tutti gli ingredienti di un noir scandinavo, o della trama di una puntata della serie tv dano-svedese 'The Bridge', quel ponte sullo stretto di Oresund che incornicia anche questa storia. Una storia che è però tragicamente vera, in un cui una donna di 30 anni ha perso la vita. Tutto è cominciato il 10 agosto, quando la freelance svedese Kim Wall sale per un reportage a bordo del Nautilus, un sommergibile di 18 metri, autocostruito dal danese Peter Madsen, 46 anni. Il giorno dopo, il fidanzato di Kim avverte la polizia della scomparsa della giornalista che non era ancora rientrata. Scattano le ricerche del sottomarino che la mattina dell'11 agosto viene avvistato in avaria a sud del ponte che collega Copenaghen a Malmo: Madsen viene tratto in salvo e il Nautilus affonda in meno di mezz'ora. Di Kim però non c'è traccia. Il sottomarino viene recuperato e ispezionato. A bordo la polizia danese trova tracce di sangue, ma la giornalista non c'è. La trentenne, che ha collaborato anche con il Guardian e il New York Times, viene descritta da chi la conosce come "invincibile" e "ambiziosa", e capace di trovare sempre qualcosa di buono in tutti. L'inventore viene quindi arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Agli inquirenti, convinti che il sottomarino sia stato "deliberatamente" affondato, Madsen fornisce due versioni diverse: nella prima sostiene di aver sbarcato Kim Wall la sera del 10 agosto sull'isola di Refshaleoen, nella seconda dirà che la giornalista è morta "accidentalmente" a bordo del Nautilus e di aver "sepolto il suo corpo in mare" nella baia di Koge, a 50 km a sud di Copenaghen, si legge in un comunicato della polizia. Lunedì 21 agosto un tronco senza testa né braccia viene trovato da un ciclista su una spiaggia della stessa baia. Gli inquirenti pensano subito che possa trattarsi di parte del corpo di Kim Wall, ma la conferma arriva solo stamattina dopo le analisi del Dna. Il tronco, cui era attaccato del metallo, presentava ferite profonde che secondo il responsabile dell'inchiesta, Jens Moller Jensen, sarebbero state inferte per impedire che i gas di decomposizione riportassero a galla i resti della vittima. Ora Madsen verrà riascoltato. Gli inquirenti vogliono inoltre capire se vi sia un legame con un caso mai risolto del 1986, quando nel porto di Copenaghen fu ritrovato il tronco di una giapponese di 22 anni, scrive la Bbc. Madsen costruì il Nautilus nel 2008 con un gruppo di altri "amanti dei sottomarini", ma dopo una lite tra il 2014 e il 2015 l'intera proprietà venne trasferita a lui. Ai suoi ex soci scrisse un messaggio inquietante: "Esiste una maledizione del Nautilus. Questa maledizione sono io. Non ci sarà mai pace sul Nautilus, finché ci sarò io. Non mettiamo altre vite in pericolo in questo sottomarino".(ANSA).

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