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Trasporti: Fit, marittimi italiani a rischio, il Mit intervenga

Circolare su certificazioni favorisce solo personale straniero

18 ottobre, 17:06
Trasporti: Fit, marittimi italiani a rischio, Mit intervenga Trasporti: Fit, marittimi italiani a rischio, Mit intervenga

 (ANSA) - ROMA, 14 OTT - "La circolare emanata dal Mit dimostra che al peggio non c'è fine. Al termine del 2016 ci troveremo con un grande numero di marittimi che non potranno lavorare a causa di un eccesso di burocrazia nato in seguito agli emendamenti di Manila alla convenzione Stcw". A lanciare l'allarme è il Coordinatore nazionale della Fit-Cisl per il Trasporto marittimo, Giovanni Olivieri, a proposito della circolare emanata ieri dal Ministero dei Trasporti relativa all'applicazione degli emendamenti di Manila alla Stcw, la Convenzione internazionale sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi.

"L'Italia è arrivata con quattro anni di ritardo all'adeguamento delle certificazioni per i propri marittimi, le quali in base agli emendamenti di Manila sono indispensabili per poter lavorare a partire dal 1 gennaio 2017", spiega Olivieri. "A questo caos - prosegue - si aggiunge l'ultima beffa: ieri il Mit ha emanato una circolare che obbliga i comandanti e i direttori di macchina già in possesso del titolo a frequentare corsi direttivi da 300 e 570 ore per poter continuare a lavorare. Quello che ci chiediamo è: come troveranno il tempo per frequentare? Quanto costerà agli armatori la frequenza di questi corsi? È utile che comandanti e direttori di macchina di lunga esperienza seguano corsi in cui si riparte dalle basi della professione? Perché l'Italia è l'unico Paese che ha adottato simili misure?".

"Chiediamo al Mit - conclude Olivieri - di rivedere la sua circolare e siamo pronti a ogni azione per contrastare l'applicazione di tali anacronistiche direttive, che favoriscono soltanto il personale straniero, perché le navi non si possono fermare". (ANSA).

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