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Marò: 4 fucilieri interrogati in videoconferenza a Roma

Letta, sviluppo significativo per conclusione positiva vicenda

11 novembre, 22:12
MARO': INTERROGATORIO IN VIDEOCONFERENZA PER I 4 FUCILIERI MARO': INTERROGATORIO IN VIDEOCONFERENZA PER I 4 FUCILIERI

(Michele Esposito) (ANSA) - ROMA, 11 NOV - Passi avanti nella vicenda dei marò. Oggi, per il caso dei fucilieri italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è stata infatti una giornata 'chiave' che ha visto svolgersi, nell'ambasciata indiana a Roma, un lungo interrogatorio degli altri 4 militari italiani presenti a bordo della 'Enrica Lexie' al momento dell'incidente del 15 febbraio 2012. Un interrogatorio svoltosi "in un clima di serenità e tranquillità", che il premier Enrico Letta ha definito come "uno sviluppo significativo in vista della conclusione delle indagini".

I quattro fucilieri - Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte - sono giunti all'ambasciata indiana di via XX Settembre alle 9 circa, accompagnati dall'inviato del governo italiano per il caso dei marò, Staffan De Mistura, e dall'avvocato dello Stato che segue i legali indiani di Latorre e Girone, Carlo Sica. Ad attenderli, in collegamento da New Delhi, c'era la National Investigation Agency (Nia), la polizia investigativa incaricata di ricostruire la vicenda dal giudice speciale individuato dalla Corte Suprema indiana. Una ricostruzione per la quale la Nia riteneva imprescindibile l'interrogatorio di oggi. E i quattro, ascoltati separatamente alla mera presenza di un traduttore, "hanno detto tutto quello che sapevano" anche perché, essendo interrogati "in qualità di persone informate dei fatti e, potenzialmente, futuri testimoni non potevano rifiutarsi" di parlare, ha spiegato all'ANSA una fonte ben informata sulla vicenda. Ed è questa una delle vere novità sul caso, visto che in agosto Latorre e Girone si erano rifiutati di rispondere in quanto "militari italiani nell'esercizio delle loro funzioni, ed essendo l'incidente avvenuto in acque internazionali mentre loro erano impegnati in una attività antipirateria", aveva spiegato allora De Mistura. Oggi, però, la Nia ha forse ottenuto le informazioni che cercava, in un clima di "piena collaborazione tra le parti". E De Mistura, al termine della "escussione", ha sottolineato: "Noi ci sentiamo sicuri di sapere come andare avanti con i fucilieri di Marina perché la loro posizione è chiara ed è stata ancor più chiarita oggi". E al cauto ottimismo dell'inviato del governo hanno fatto eco le parole di Letta.

"Continueremo a lavorare - ha rimarcato il premier - passo dopo passo, con massimo impegno e determinazione, fino alla conclusione positiva di questa vicenda". Del resto, le stesse modalità dell'interrogatorio hanno rappresentato un punto d'incontro tra Italia e India visto che delle tre opzioni in ballo - la convocazione dei 4 militari in India, l'invio di un team della Nia a Roma e la videoconferenza - l'Italia aveva fermamente escluso la prima. Resta un dubbio. La perizia tecnica aveva infatti sollevato il problema che le matricole dei fucili da cui erano partiti i proiettili non corrispondessero a quelle di Latorre e Girone. Da qui anche l'importanza della escussione di oggi. "Alcuni di loro hanno dato dettagli in più sulla dinamica della vicenda", si è limitata a dire la fonte, spiegando che spetterà al giudice incaricato decidere poi se convocare i quattro in India o ripetere un interrogatorio in videoconferenza. A quel punto però, il tanto atteso processo sarà già iniziato.(ANSA).

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