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Balneari: Ue; Pe chiede valutazione impatto Bolkestein

Approvata risoluzione su 'crescita blu',accento su turismo coste

02 luglio, 18:29
Balneari: Ue; Pe chiede valutazione impatto Bolkestein Balneari: Ue; Pe chiede valutazione impatto Bolkestein

Il turismo balneare riveste un'importanza centrale per la crescita e lo sviluppo delle regioni costiere dell'Ue: la Commissione europea deve effettuare al più presto una "valutazione d'impatto" per verificare se la direttiva Bolkestein del 2006 abbia avuto ripercussioni negative sul settore. E'quanto ha chiesto oggi l'Europarlamento, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, approvando una risoluzione incentrata sulla 'Crescita blu', ovvero sulle misure necessarie a rilanciare la crescita sostenibile del settore marino e del trasporto marittimo. L'Aula ha inviato "una richiesta forte alla Commissione di riaprire il capitolo degli effetti nefasti della Bolkestein sul comparto balneare", ha spiegato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza. Ad una prima richiesta in tal senso dell'ottobre 2011 Bruxelles non diede seguito, ma "l'esecutivo comunitario non può più ignorare una sollecitazione decisa da parte di Strasburgo". Fidanza si è augurato che il governo italiano "voglia farsi forte di questo pronunciamento per riaprire un tavolo di negoziato con la Commissione europea al fine di ottenere la tutela della specificità del settore". Anche l'eurodeputato indipendente Claudio Morganti è tornato a difendere il patrimonio culturale che deriva dal settore balneare, che "contribuisce alla prosperità, allo sviluppo e alla sicurezza d'interi tratti di costa". A causa della direttiva Bolkestein "migliaia di piccoli imprenditori rischiano di essere spazzati via dalle multinazionali del turismo, e questo è un pericolo che non possiamo permetterci viste le grandi potenzialità delle oltre 30 mila aziende balneari presenti in Italia", ha osservato Morganti. Nella risoluzione approvata dal Parlamento Ue sono stati inoltre accolti degli emendamenti sull'insularità e sulle zone franche. Nel testo si chiede "la piena integrazione delle maggiori isole europee nelle Autostrade del Mare, al fine di migliorare la loro accessibilità ed accrescerne la competitività", ha spiegato l'eurodeputato dell'Italia dei Valori Giommaria Uggias. La Commissione europea è stata inoltre invitata a "tenere in debita considerazione le regioni insulari nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020, tenuto conto dei vincoli strutturali dovuti al loro isolamento e alle caratteristiche", ha aggiunto Uggias. Infine, il Parlamento ha esortato l'esecutivo Ue "a considerare l'istituzione di zone franche quale strumento in grado di porre un freno alla spirale recessiva che investe le aree insulari veicolandone la crescita e lo sviluppo". (ANSA)

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