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Maro': India, Italia onori patti. convocato ambasciatore

Scontro diplomatico. Ue, si rispetti legge. spettro Finmeccanica

12 marzo, 21:38
MARO': INDIA, AMB. ITALIA CONVOCATO A MINISTERO ESTERI MARO': INDIA, AMB. ITALIA CONVOCATO A MINISTERO ESTERI

(di Maurizio Salvi) (ANSA) - NEW DELHI, 12 MAR - Acque agitate, anzi agitatissime, fra India e Italia dopo che Roma ha deciso di far restare in Italia i due maro': New Delhi convoca l'ambasciatore italiano esigendo il ''rispetto delle leggi'', il premier indiano parla di situazione ''inaccettabile'' mentre media e opposizione puntano il dito chiedendo ''una risposta forte''. Gia' in mattinata - in una giornata che e' stata un crescendo di tensione - il primo ministro Manmohan Singh, leader del partito del Congresso presieduto da Sonia Gandhi, ha bollato come ''inaccettabile'' la situazione, chiedendo che si faccia tutto il possibile per far ritornare, come concordato, i maro' in India. E nel pomeriggio e' seguito il passo 'ufficiale' diplomatico con il ministero degli Esteri che ha convocato l'ambasciatore italiano Daniele Mancini per comunicare il ''netto disaccordo'' con la decisione italiana di trattenere i due fucilieri - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - in Italia offrendo in cambio ''una riunione a livello diplomatico per risolvere in modo amichevole la controversia''. E sul caso e' scesa in campo anche l'Ue, auspicando una ''soluzione nel rispetto delle leggi'' mentre non si e' fatta attendere anche la reazione di media e forze di opposizione indiani: i primi hanno chiesto ''una risposta forte'' da parte del governo, mentre le seconde, rappresentate dal partito di centro-destra Bjp e dalla sinistra comunista del Kerala, hanno parlato di ''presa in giro'' e di ''schiaffo'' al massimo tribunale indiano. Tutto cio' mentre l'Associazione dei pescatori del Kerala, guidata da T. Peter, dava fuoco a dei fantocci - raffiguranti il premier Singh e Girone - davanti alla sede del 'chief minister' (governatore) a Trivandrum. Tornando alla convocazione dell'ambasciatore Mancini, nel colloquio durato una ventina di minuti, il sottosegretario agli Esteri indiano Ranjan Mathai, ha ribadito che la Corte Suprema indiana ha permesso il 22 febbraio ai due maro' di lasciare l'India sulla base di una dichiarazione giurata presentata dalla Repubblica d'Italia'' da lui firmata e che, in base all'ordinanza della Corte, ''essi devono tornare dopo quattro settimane per fare fronte in India a procedure legali''. E nella nota al termine suona forte che l'India si aspetta che l'Italia ''come Paese impegnato nel rispetto della legge, onori la dichiarazione giurata sovrana fornita alla Corte''. Dopo l'incontro l'ambasciata d'Italia si e' mantenuta discreta mentre Mathai ha sostenuto che Mancini ''si e' limitato ad ascoltare la nostra posizione di rigetto della nota verbale e ad indicare che avrebbe riferito questo al suo governo a Roma''. Fonti diplomatiche indiane hanno indicato in serata che l'India attendera' fino alla scadenza delle quattro settimane concesse dalla Corte Suprema per eventualmente reagire in modo ancora piu' veemente se Latorre e Girone non saranno veramente tornati. E in questa direzione non si escludono - secondo indiscrezioni sulla riunione svoltasi oggi al ministero degli Esteri indiano con una equipe legale - passi piu' formali che potrebbero andare da ulteriori mosse diplomatiche nei confronti dell'Ambasciatore per non aver rispettato la sua dichiarazione giurata, alla riduzione delle delegazioni, alle ritorsioni commerciali. Nella vicenda e' scesa in campo anche l'Unione Europea: un portavoce dell'alto rappresentante Catherine Ashton ha detto che l'Ue ''prende nota della dichiarazione del ministro'' Terzi e ''spera si trovi una soluzione nel pieno rispetto della Convenzione Onu sul diritto del mare e delle leggi internazionali'. Nella vicenda gia' complessa rimbalzano anche interpretazioni e speculazioni: piu' di un analista ha ipotizzato possa esservi un parallelismo fra l'improvvisa accelerazione nella vicenda dei maro' e le inchieste sulle presunte mazzette nella fornitura di elicotteri della AgustaWestland (Finmeccanica). E che i due governi, aldila' delle polemiche di superficie, potrebbero essersi impegnati in gesti reciprocamente soddisfacenti. Ipotesi pero' categoricamente esclusa dalle parti interessate. ''Sono contento della decisione e contentissimo di rientrare a lavoro a breve. Ringrazio le istituzioni e le Forze Armate'' ed in particolare il ''popolo italiano, per il sostegno dato a me, a Massimiliano, alle nostre famiglie in questo lungo periodo'', ha intanto fatto sapere il marĂ² Salvatore Girone.(ANSA).

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