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Porti: i punti di forza dello scalo di Trieste

27 gennaio, 18:34

VIENNA - I punti di forza del porto di Trieste, come indicato dai responsabili dello scalo, sono numerosi e, alcuni, particolari, il che fa del porto tergestino una infrastruttura quasi unica.
Il Presidente dell'Autorità di Sistema Adriatico Orientale Zeno D'Agostino, li ha indicati nel corso della presentazione a Vienna. Innanzitutto la posizione geografica, che consente, rispetto agli scali del Nord Europa, di risparmiare quattro o anche cinque giorni di navigazione per navi provenienti o dirette in generale in Asia o più specificamente nel Far East. Dunque più velocità e risparmi nei costi. Inoltre, un limitato impatto ambientale, grazie alla intermodalità: è stato calcolato che un trasporto Vienna-Amburgo-Turchia lascia una carbon footprint 2,7 a dispetto di uno 0,9 per un trasporto Vienna-Trieste-Turchia.
Il porto di Trieste è poi una zona franca ed ha ampi margini di crescita: a breve comincerà la ristrutturazione della stazione di Campo Marzio, per quale sono già disponibili 50 milioni di euro.
Attualmente la capacità dello scalo è di due milioni di teu, che potrebbe essere saturata nel 2025 al termine di una serie di infrastrutturazioni nell'area che comprenderanno anche la Stazione ferroviaria di Servola.

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