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Fincantieri: Bono, Naviris aperta ad altri partner

Fincantieri-ex Stx, avviato percorso e abbiamo lavoro per i prossimi anni

15 febbraio, 16:05
Fincantieri: Bono, Naviris aperta ad altri partner Fincantieri: Bono, Naviris aperta ad altri partner

 'Dobbiamo consolidare l'industria europea' "Penso che dobbiamo consolidare l'industria europea". L'ad di Fincantieri Giuseppe Bono risponde così alla domanda su un possibile allargamento della joint venture Naviris, costituita con la francese Naval Group, anche alla Germania e ad altri partner europei: aprendo le porte a nuovi soci in nome appunto di un'alleanza europea. "L'industria della difesa è ancora uno dei settori in cui l'Europa può giocare una partita mondiale, non so su quali altri potrà farlo per il futuro" ha aggiunto Bono parlando a margine della presentazione della nave 'Scarlet Lady' nel cantiere di Genova Sestri Ponente e ha sottolineato ancora una volta "abbiamo un po' abbandonato l'industria parlando di finanza, questo è un problema che i nostri governanti si dovrebbero porre".

Sul fronte  Fincantieri e Chantiers de l'Atlantique (gli ex cantieri navali Stx), l'operazione dovrebbe ricevere il verdetto finale a metà aprile dalla Dg competiton dell'Ue, e prosegue lo scambio di informazioni e il dialogo, ma per l'ad del colosso cantieristico italiano se alla fine il via libera non dovesse arrivare non sarebbe una tragedia. "Posso dirlo? A me non importa" dice Bono. "Abbiamo avviato un percorso - spiega - e siamo i primi al mondo: noi abbiamo lavoro per i prossimi anni, i francesi anche, campiamo uguale come abbiamo vissuto lo stesso e siamo cresciuti per bene. Quest'anno consegniamo otto navi da crociera, un record che nessuno può pensare di raggiungere, pochi giorni fa abbiamo consegnato una Lcs, poi vareremo la prima nave per il Qatar e consegneremo un'altra Fremm. Siamo un'azienda globale". Risposte alla commissione europea sui rilievi mossi all'acquisizione? "Le diamo tutti i giorni, perché tutti i giorni sembra che sia l'affare più importante del secolo. Può darsi - prosegue - ma io reputo di no perché mi sembra una cosa naturale: se si mettono insieme le forze danno una prospettiva più ampia".

Ad una domanda sulla trattativa con l'Egitto, dopo il dibattito sollevato nei giorni scorsi sulla possibile fornitura di due fregate multimissione, Bono afferma: "Noi stiamo facendo una trattativa rispettando tutte le regole previste dalle leggi italiane. Non voglio entrate nella questione politica". "Finora stiamo seguendo tutte le leggi, non mi pare che ci sia una legge che impedisce di trattare con l'Egitto, poi se ci sono questioni superiori chi deve decidere deciderà ma guardando a tutto il complesso. Non lasciando a Bono la gestione dei vuoti di lavoro, ma facendola tutti insieme perché tutti insieme dobbiamo avere consapevolezza di quello che il Paese deve fare. Detto questo ci adegueremo alle decisioni del governo". Il punto è che se le due fregate fossero vendute all'Egitto dovrebbero essere rimpiazzate con un ordine a Fincantieri per altre due Fremm per la Marina militare italiana, per completare il programma che ne prevedeva dieci. Questo significherebbe lavoro ulteriore per il cantiere e occupazione.

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