Percorso:ANSA > Mare > Shipping e Cantieri > Fincantieri, ponte 'alternativo' e progetta Morandi bis

Fincantieri, ponte 'alternativo' e progetta Morandi bis

Primo intervento aiuto viabilità, poi presenta progetto in Ati

20 novembre, 08:43
Fincantieri, ponte 'alternativo' e progetta Morandi bis Fincantieri, ponte 'alternativo' e progetta Morandi bis

GENOVA (di Chiara Carenini) - Sarà un 'ponte alternativo' sul Polcevera e consentirà alla zona di Sestri Levante e Cornigliano di prendere finalmente una boccata di ossigeno in materia di viabilità che, pur con i provvedimenti tampone eseguiti in tempo record, resta ancora decisamente 'contratta' dopo il crollo del Morandi. Il ponte sarà ovviamente d'acciaio, perché quelli di Fincantieri con l'acciaio sanno fare miracoli. Sarà un progetto di quelli veloci che nulla toglierà, in termini di tempo, impegno e soprattutto know how, all'altro progetto che in queste ore impegna i tecnici dell'azienda: il progetto del viadotto che sostituirà Ponte Morandi. La realizzazione del 'ponte alternativo' è compresa nel protocollo d'intesa che Fincantieri ha sottoscritto assieme al Gruppo Cassa depositi e prestiti, al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Snam e Terna con i commissari per l'emergenza Giovanni Toti e per la ricostruzione Marco Bucci al fine di mettere in campo una serie di iniziative volte a supportare la città di Genova e la sua area metropolitana, duramente colpite dal crollo del Ponte Morandi e per "sostenere in modo concreto la ripresa economica della città e del suo territorio". Il progetto sarà accompagnato da un secondo elaborato che riguarda "il potenziamento infrastrutturale del cantiere di Sestri Ponente". Quindi Fincantieri realizzerà un primo ponte sul Polcevera, in attesa del via libera per ricostruire l'altro, quello maledetto venuto giù il 14 agosto. Tutto è ancora sotto rigoroso riserbo: si sa soltanto che al progetto del nuovo viadotto autostradale - c'è chi lo chiama Morandi bis, anche se Morandi probabilmente non si chiamerà più - stanno lavorando i tecnici di Fincantieri e che nelle stanze dei vertici si discute dei partner da coinvolgere nella necessaria associazione temporanea d'impresa. Circolano nomi che l'azienda non confermerebbe nemmeno sotto minaccia: Salini Impregilo? forse. Cimolai Technology, i 'padri' del bellissimo ponte sul Rodano, già partner Fincantieri per le paratoie del Mose? Può darsi, ma non è dato sapere. Certo è che Ati dovrà essere per forza: Fincantieri ci metterebbe l'acciaio, altri dovranno occuparsi delle opere edili. Manca una settimana esatta, poi il progetto del nuovo viadotto potrebbe essere ufficiale. Giuseppe Bono l'aveva detto a Shangai, mentre firmava contratti per nuove navi da crociera: "da Fincantieri c'è sempre la disponibilità a dare una mano. Il ponte varrà 120-130 milioni ma noi siamo abituati a trattare navi del valore di miliardi". Comunque, aveva sottolineato "se ci chiameranno siamo pronti. Abbiamo le competenze e nessuno sa che dopo la guerra Fincantieri ha costruito più di centro ponti che sono ancora lì". Ribaltamento a mare a parte, Bono ha una visione 'lunga' delle cose. E così non è davvero escluso che sul nuovo viadotto compaia la targhetta di Fincantieri: azienda del territorio, manodopera del territorio e l'acciaio a un tiro di schioppo. E un progetto, quello che sta per essere presentato, che potrebbe contenere mirabilia. (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA