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Fincantieri-Stx: Calenda, non arretriamo un millimetro

Martedì incontro coi francesi'

29 luglio, 21:55
Fincantieri: Calenda,Italia non arretra di millimetro Fincantieri: Calenda,Italia non arretra di millimetro

 (di Domenico Conti) (ANSA) - ROMA, 29 LUG - "Non ci muoviamo di un millimetro". Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda fa muro sull'operazione Fincantieri-Stx, dopo la decisione della Francia di attivare la clausola che le dava tempo fino al 29 luglio per esercitare il diritto di prelazione sulle quote italiane, nazionalizzando i cantieri navali di Saint-Nazaire. L'Italia, a tre giorni dall'incontro previsto martedì a Roma con il ministro Bruno Le Maire, fa quadrato. Ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva definito "inaccettabile" una mancanza di fiducia dei francesi nei confronti del partner italiano pronto a prendere il controllo rilevando il 66,66% di Stx-France (la quota restante è dello Stato francese) dalla holding coreana che aveva venduto la quota a Fincantieri per 79 milioni lo scorso inverno. Oggi Calenda fissa alcuni paletti in vista di martedì. "Non c'è verso che noi accettiamo il 50%, ovvero meno di quello che avevano i coreani. E' una questione di rispetto e di dignità". E' la posizione che, secondo alcune interpretazioni in Francia, avrebbe spinto Macron a decretare la nazionalizzazione registrando l'indisponibilità italiana a finire in minoranza. Una sterzata politica repentina: "si candidano ad essere leader europei della difesa, vista la supremazia economica tedesca", ragiona Alberto Forchielli, managing partner di Mandarin Capital. "E non è campato in aria il timore francese di un rischio di fuga di tecnologie, vista la joint venture di Fincantieri con partner cinesi nelle navi da crociera", dice il finanziere esperto di Cina. Se la ministra della Difesa Roberta Pinotti auspica un accordo e vede nell'acquisizione italiana un'occasione importante per la creazione di una vera "difesa europea" dove potrebbe entrare anche la Germania, Calenda esclude qualsiasi controffensiva italiana su Telecom, l'alto grande dossier sull'asse transalpino che si incrocia con la partita dei cantieri navali, con la francese Vivendi che con il suo 24% nel principale operatore di telefonia italiano ha acquisito la "direzione e il coordinamento" ai vertici di Tim. Alla mossa della Francia su Stx "non si risponde nazionalizzando la Telecom, perché a una fesseria non si risponde con una fesseria più grossa". Telecom, del resto, vale 17 miliardi in borsa contro le poche decine di milioni in ballo nell'affaire dei cantieri: ma la vera partita in gioco riguarda la rete, asset sul quale il governo italiano potrebbe, sulla carta, far valere ragioni strategiche. I riflettori sono puntati sull'incontro di martedì. La posizione italiana appare chiara: indisponibilità di Fincantieri a un assetto azionario paritario, a costo di gettare la spugna lasciando Stx France in mano allo Stato francese. Che però, di fronte alle possibili osservazioni della Commissione europea (che segue la vicenda), dovrebbe alle lunghe trovare un nuovo acquirente: si parla di Naval Group, l'ex Dncs francese. Dopo lo strappo in Libia e ormai con in mano la maggioranza di Tim, Parigi potrebbe tuttavia voler evitare soluzioni traumatiche per gli equilibri europei. Il Financial Times ragiona sul "senso di tradimento" percepito a Roma dopo le attese nutrite per l'elezioni di Macron (il quale, tuttavia, aveva promesso in campagna elettorale che Stx non sarebbe diventata a maggioranza italiana). La partita si giocherà su azionariato e, con ogni probabilità, poteri di nomina nel cda di Stx France.(ANSA).

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