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Fincantieri:Noe sequestra aree,stop attività Monfalcone

Indagine sul trattamento dei rifiuti, fermi 4.500 lavoratori

30 giugno, 20:23
Fincantieri: Noe sequestra aree Monfalcone Fincantieri: Noe sequestra aree Monfalcone

 (di Andrea Buoso) (ANSA) - TRIESTE, 30 GIU - Stop improvviso alle attività dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Gorizia). Lo ha deciso il Gruppo cantieristico, costretto da un sequestro di alcune aree definite 'strategiche' disposto dalla Procura della repubblica di Gorizia ed effettuato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Udine. L'ordinanza è stata emessa nell'ambito di una lunga e controversa indagine della magistratura isontina avviata nel 2013, che ha posto sotto la lente di ingrandimento l'attività di stoccaggio e trattamento dei residui delle lavorazioni sulle navi, effettuate per conto di Fincantieri da aziende in subappalto. L'ipotesi di reato, contro l'ex direttore del cantiere, Carlo De Marco, e i titolari di sei imprese, è di gestione di rifiuti non autorizzata. La Procura si era vista respingere la richiesta di sequestro per ben due volte, prima dal Giudice per le indagini preliminari e poi dal Tribunale, ma l'ha infine ottenuta vincendo il ricorso in Cassazione. Il conflitto verte sul ruolo delle ditte subappaltatrici, che non risultano titolari dell'autorizzazione a gestire i rifiuti ma che utilizzano a Monfalcone un deposito temporaneo messo a disposizione da Fincantieri, dove vengono dapprima ammassati e quindi rimossi e portati allo smaltimento da parte di un'altra ditta subappaltatrice. Secondo la magistratura, questa procedura raffigurerebbe un "deposito incontrollato", sanzionato dal decreto legislativo 152 del 2006 sul trattamento dei rifiuti. E per questo è stato chiesto e infine ottenuto il sequestro di un'area che comunque - è stato specificato - non è comunque inquinata né nociva per la salute. Per il gruppo cantieristico si tratta di una vera e propria 'tegola', in un periodo di ripresa della produzione. Pur annunciando ricorso contro il provvedimento Fincantieri si dichiara "costretta" a sospendere ogni attività a Monfalcone. E si tratta di circa 4.500 persone, tra dipendenti diretti e delle società in appalto. Da oggi possono lavorare soltanto gli addetti alla manutenzione degli impianti, cioè all'incirca un centinaio di persone. Con il gruppo cantieristico si schierano un po' tutti, sindacati e industriali, con il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che da Brescia ha definito senza mezzi termini il sequestro una "'manina' anti impresa". La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha comunicato l'interessamento della Regione con un "monitoraggio costante" della situazione, assieme ai ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico. I contatti frenetici a livello politico fanno sperare in una soluzione di carattere legislativo, legati anche all'altra emergenza dell'Ilva di Taranto. "Non escludiamo a questo punto un intervento normativo di emergenza", ha affermato in serata il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. "Ci sono le premesse per una soluzione che consenta la riapertura ravvicinata", ha aggiunto il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato, che confida "nell'azione rapida della magistratura" e "nel lavoro svolto da Fincantieri". (ANSA).

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