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Canale Panama: trattativa lunga, Borsa più nervosa

Qualche vendita su Sacyr e Salini Impregilo, cresce ruolo Zurich

22 gennaio, 09:33
Canale Panama: trattativa lunga, Borsa più nervosa Canale Panama: trattativa lunga, Borsa più nervosa

 (di Alfonso Neri) (ANSA) - MILANO, 21 GEN - Dopo diverse giornate tranquille, la Borsa comincia a innervosirsi per quella che vede come una lunga trattativa per arrivare a dividere gli extra costi da 1,6 miliardi di dollari per il nuovo Canale di Panama.

La spagnola Sacyr ha ceduto quasi il 5% e ha trascinato al ribasso il settore delle costruzioni iberico e un po' tutta la piazza di Madrid, mentre il titolo Salini Impregilo ha accusato la prima vera ripercussione dalla vicenda con un calo finale del 2% dopo una seduta abbastanza stabile.

Ma quello che preoccupa Spagna e Italia non è il mercato finanziario, che ritiene quasi certa un'intesa finale, quanto i tempi dilatati che si stanno profilando dopo l'irrigidimento dell'Autorità del canale che avrebbe rifiutato la mediazione europea. In realtà è una non-notizia, in quanto la Commissione europea interviene a livello diplomatico, ma comunque non ha intenzione di lasciare il percorso che ha appena cominciato.

L'Ue ha infatti un ruolo da mediatore ''politico'', un ''valore aggiunto'' per aiutare le parti a trovare una soluzione e non intende sostituirsi all'eventuale arbitrato internazionale previsto dal contratto, spiega all'ANSA il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, che ''presto'' incontrerà l'ambasciatore di Panama presso la Ue.

Poi non sfugge che nelle prossime ore il presidente panamense Ricardo Martinelli sarà a Davos per il meeting internazionale e potrà essere una buona occasione per capire la posizione del suo governo. Così per ora nel Paese centramericano trattano i rappresentanti del Consorzio delle imprese (Gupc) e l'Autorità di gestione del canale (Acp) con la mediazione sempre più centrale di Zurich, il principale 'assicuratore' dell'opera, dal valore iniziale di oltre 3 miliardi di dollari.

La minaccia da parte delle imprese di sospendere completamente i lavori rimane valida, mentre fonti vicine al dossier escludono la redazione di un nuovo contratto che avrebbe grandi complicazioni giuridiche e tempi molto dilatati. Si stanno disegnando metodo e tappe per arrivare a una possibile intesa, che - dopo l'intervento della politica internazionale - potrebbe avere bisogno di giorni. Il governo spagnolo rimane in prima fila ma anche la Farnesina segue il caso da vicino, con l'ipotesi - per ora non smentita - che Bruxelles possa favorire l'intervento della Bei per 'garantire' parte delle risorse necessarie al completamento dell'opera, giunta al 70% del suo completamento ma con cantieri che al momento lavorano 'sotto ritmo'. (ANSA).

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