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Marina: De Giorgi, flotta a rischio di estinzione

Urgente piano costruzioni, 20.000 posti a rischio

19 giugno, 17:18
Marina: De Giorgi, flotta a rischio di estinzione Marina: De Giorgi, flotta a rischio di estinzione

 (ANSA) - ROMA, 19 GIU - La Marina militare italiana sta vivendo ''uno dei periodi piu' difficili della storia post bellica'': ''tutti i settori risentono infatti di anni di sottofinanziamento, a partire dal personale ed includendo le infrastrutture e gli arsenali, ma il problema di fondo, ormai ineludibile, e' la graduale scomparsa della flotta''. E' il grido dall'allarme dell'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina, sentito oggi dalle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato.

Da molti anni la mancanza di risorse ha impedito di sostituire le navi dismesse per vetusta': ''nell'ultimo decennio - ha spiegato De Giorgi - sono entrate in linea solo 10 navi, a fronte della radiazione di 20. Entro il 2025, si prevede la dismissione di altre 51 unita' (47 navi e quattro sommergibili), con il rischio concreto della pressoche' completa estinzione della Flotta come forza combattente''.

In questo contesto, ha proseguito il capo di Stato maggiore della Marina, ''anche la cantieristica nazionale militare, gia' oggi operante a solo il 50% della sua capacita' produttiva, rischia di perdere irreversibilmente la sua competitivita' e le conoscenze pregiate di cui ancora dispone, con ripercussioni drammatiche sull'occupazione''.

Secondo De Giorgi, un eventuale piano di costruzioni navali ''concorrerebbe non solo alla sopravvivenza della flotta, ma salverebbe anche il settore strategico della cantieristica militare, scongiurando il rischio della cassa integrazione per circa 20.000 lavoratori e rilanciando una realta' d'eccellenza italiana''.

Il capo di Stato maggiore della Marina ha fatto riferimento, a titolo di ''esempio'', ad un piano ''per la sopravvivenza della capacita' marittima nazionale'' che comporterebbe un investimento di 10 miliardi in dieci anni, ma con un ritorno fiscale per lo Stato di 5 miliardi e 6,8 miliardi di risparmio per il mancato ricorso alla cassa integrazione per circa 20.000 occupati. Un piano di costruzioni che e' urgente attuare, ''vincolandone l'attuazione ad un provvedimento legislativo, si' da fornire affidabili garanzie alle aziende coinvolte''. (ANSA).

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