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Incidente Genova: lo sbigottimento della politica

Da Letta a Lupi, da Bagnasco a Burlando, da Doria a Merlo

08 maggio, 23:14
++ INCIDENTE GENOVA: LETTA IN PORTO, SOLIDARIETA'A FAMIGLIE ++ ++ INCIDENTE GENOVA: LETTA IN PORTO, SOLIDARIETA'A FAMIGLIE ++

(ANSA) - GENOVA, 8 MAG - Sbigottita. Traumatizzata. Commossa. Così la politica ha accolto la tragedia di Genova. Dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ha voluto portare di persona la sua solidarietà alla città, al ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, al sindaco, Marco Doria, tutte le istituzioni si sono strette in silenzio intorno al porto, visitato in serata anche dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. Il quale non ha voluto commentare in alcun modo la tragedia, solo stringersi all'amico, ammiraglio Felicio Angrisano, che oggi, al suo ultimo giorno al comando della Capitaneria di porto di Genova ha vissuto il giorno più triste della sua vita.

"Genova, da sempre, è abituata a stringersi a sé nei momenti del dolore - ha detto il sindaco Doria -. Questa città ha nel suo porto il suo simbolo più grande. Oggi è il giorno del dolore. Ma il porto ha dentro di sé il senso della solidarietà, e sono convinto che lo saprà esprimere anche questa volta". Parole che sono riecheggiate nei commenti di Burlando, di Merlo, del Commissario della provincia di Genova, Piero Fossati, dei politici di tutti gli schieramenti.

"E' una tragedia immane" si è limitato a dire il presidente Letta dopo aver visitato in ospedale i feriti. "E' un colpo al cuore per la nostra città - ha aggiunto Burlando, figlio di portuali, che conosce il significato del porto come nessuno -. Un incidente inspiegabile. Nave come la Jolly Nero entrano ed escono centinaia di volte in un anno eseguendo quella manovra. Non riusciamo a spiegarci cosa possa essere successo".

L'Autorità Portuale aspetta di sapere cosa davvero sia successo, e lascia alla magistratura il suo lavoro. Ma in porto - ne sono convinti tutti - prevale l'ipotesi del guasto meccanico, dell'avaria. "Aspettiamo - ha commentato Luigi Merlo, visibilmente provato da una notte e un giorno di tensione -. Di certo oggi ci sentiamo di esprimere la nostra gratitudine alle istituzioni, al governo, a tutta la città. Abbiamo davvero sentito tutti molti vicini. Il presidente del Consiglio mi ha telefonato quattro volte prima di venire di persona. Lo stesso ha fatto il ministro Lupi".

La politica per una volta ha abbassato la voce, e si è lasciata prendere da quel senso di umanità che sale - da sempre - dal porto di Genova nei momenti che contano, nel bene e nel male. "Domani - ha concluso Merlo - tutta Genova sarà in piazza. Sarà certo la giornata del cordoglio. Ma anche dell'orgoglio. Questa città deve la sua stessa identità al suo porto, al suo mare. Sa quando è il momento di stringersi a sé".(ANSA).

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