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Dazi: Ucina, la nautica contro la guerra Usa-Ue

A rischio ripresa settore e competitività globale statunitense

19 marzo, 13:27
Dazi: Ucina, la nautica contro la guerra Usa-Ue Dazi: Ucina, la nautica contro la guerra Usa-Ue

 La guerra dei dazi tra Usa e Ue potrebbe coinvolgere anche l'industria della nautica da diporto. Preoccupate di questo rischio le associazioni internazionali di settore hanno firmato una dichiarazione congiunta con l'obiettivo di scongiurare il rischio che in questa disputa venga coinvolta anche l'industria nautica con dazi e contro–dazi in ritorsione sulle importazioni-esportazioni nelle due direzioni di imbarcazioni, motori e accessori. Firmatari della dichiarazione sono L'European Boating Industry (Presidente l'italiano Piero Formenti, che è anche Vice Presidente Ucina) e la National Maritime Manufactures Association USA (Presidente l'americano Thomas J. Dammrich), con il supporto ufficiale dell’International Council of Marine Industry Associations.

"Il recente annuncio del Presidente Trump di imporre dazi di importazione a livello mondiale su alluminio (10%) e acciaio (25%) - si legge nella dichiarazione - ha ricevuto numerose critiche, inclusa una proposta dell'Unione Europea di imporre dazi ritorsivi su una serie di beni prodotti negli Stati Uniti, fra cui le unità da diporto. Negli Stati Uniti l'industria della nautica da diporto contribuisce per 38,2 miliardi di dollari al Pil americano, supportando 35.000 aziende e 650.000 posti di lavoro diretti e indiretti. Nell'Unione Europea, l'industria della nautica da diporto include oltre 32.000 attività commerciali, che danno lavoro direttamente a più di 280.000 persone, generando un giro d'affari annuo di circa 20 miliardi di euro e producendo benefici per tutta l'economia; in Italia, ad esempio, rappresenta l'1,46 ‰ del Pil. I dazi imposti a livello mondiale sull'importazione di alluminio e acciaio dal Presidente Trump avranno conseguenze dirette sull'industria nautica globale". "Tutto ciò - affermano le associazioni - comprometterà la recente ripresa di un settore industriale che è stato gravemente danneggiato dalla crisi economica del 2008/2009, ma che ancora contribuisce in maniera significativa all'economia europea, impiegando più di 280.000 persone. Si avrà inoltre un impatto severo anche sull'economia statunitense, che determinerà costi più alti per l'alluminio - quale materia prima strategica per la costruzione di imbarcazioni - e ridurrà la competitività globale degli Stati Uniti, qualora le unità da diporto dovessero essere inserite nella lista dei dazi di ritorsione". (ANSA).

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