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Incidenti nautici: stabili i sinistri, aumentano le vittime

Nel 2016 tra morti, dispersi e feriti 64, erano 29 nel 1990

21 novembre, 16:26

 Negli ultimi 16 anni il numero di sinistri marittimi che hanno coinvolto imbarcazioni da diporto in Italia (o che comunque hanno visto l'intervento delle autorità italiane) si è mantenuto sostanzialmente stabile, ma è aumentato il numero di feriti, morti e dispersi in mare.

E' quanto emerge dalla serie storica contenuta nel dossier 'Diporto Nautico in Italia, 2016' realizzato dall'Ufficio di Statistica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che - riguardo alla metodologia di compilazione del report - precisa come fino al 1998 siano stati utilizzati dati raccolti ed elaborati da un Ufficio diverso da quello di Statistica e riferiti ai soli sinistri che hanno dato origine ad inchieste.

Nel 1990 gli incidenti furono complessivamente 167 (si considerano urti e collisioni, esplosioni e incendi, affondamenti, capovolgimenti e avarie motore), dato che oscilla poi da un minimo di 94 nel 1992 ad un massimo di 317 nel 2010, per attestarsi a quota 181 nel 2016. Per quanto riguarda lo scorso anno, i sinistri si sono concentrati, prevedibilmente, nei mesi estivi: oltre la metà di tutti gli incidenti avvenuti nel 2016 sono accaduti nei mesi di giugno (14), luglio (35) e agosto (46), mentre il mese più 'tranquillo' è stato novembre, con 3 sinistri.

In progressivo aumento, invece, il numero totale di "vittime", che è passato dalle 29 del 1990 (8 morti, 18 feriti e 3 dispersi) alle 64 del 2016 (9 morti, 54 feriti e un disperso), toccando il minimo nel 1992 con 10 sinistri (3 morti, 7 feriti e nessun dispero) e il massimo nel 2008: 99 vittime di cui 13 morti, ben 85 feriti e 1 disperso.

(ANSA).

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