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Demanio: Assomarinas, fare bene, non fare presto

Perocchio, il ddl di riforma 'porta dritti contro un muro'

12 luglio, 21:56

(ANSA) - GENOVA, 12 LUG - "Altro che accelerare sul Ddl di riforma del demanio, semmai, al contrario, stiamo cercando di far sollevare a Governo e Parlamento il piede dall’acceleratore di un veicolo che ci porta tutti dritti contro un muro": Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, risponde così al presidente di Nautica Italiana Lamberto Tacoli che in una dichiarazione alla stampa ha sollecitato il governo a fare presto con la legge di riforma sul demanio. "Il lavoro che Ucina Confindustria Nautica e Assomarinas, in collegamento anche con la componente di Confcommercio, stanno portando avanti - dichiara Perocchio - è quello di spiegare al Governo e alle istituzioni le peculiarità delle strutture della portualità turistica e degli impianti produttivi della nautica, che per queste necessitano di una normativa specifica, meglio ancora se collocata fuori dal ddl di riforma del demanio. Come del resto era prima della Legge Finanziaria del 2017". "Se questa riforma prosegue, infatti - prosegue Perocchio -, otterremo solo che tutte le concessioni, sia quelle dei porti turistici, sia quelle dei cantieri navali, sia in generale quelle produttive, finiranno totalmente equiparate a quelle degli stabilimenti balneari. Che, fra l’altro, hanno già molti problemi". "Ucina ed Assomarinas insieme ad Assobalneari e le altre associazioni aderenti a Federturismo Confindustria - spiega ancora - hanno l’obiettivo comune di invitare il legislatore a un confronto con quanto avviene in altri paesi Europei, dove nessun imprenditore che non operi nel campo della fornitura di servizi (per i quali è pensata la Direttiva Bolkenstein) si trova nel perenne rischio che la sua azienda possa di fatto andare all’asta a ogni scadenza della concessione. Dunque una logica esattamente opposta alla fuga in avanti che il Ddl all’esame della Camera contiene. In questo senso, è stata avviata da settimane un’intensa attività di confronto con i relatori e il governo, oltre che con la base imprenditoriale di qualsiasi appartenenza associativa, mettendo a disposizione di tutti l’indiscussa capacità di rappresentanza del Sistema Confindustria e di Ucina".(ANSA).

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