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Isa Yachts verso omologa concordato. Lavorano in 50

11,5 mln euro pagati su 40 mln. Stallo su fronte produttivo

08 febbraio, 17:16
Nautica Isa yachts (foto presa dal sito) Nautica Isa yachts (foto presa dal sito)

 (ANSA) - ANCONA, 8 FEB - L'Isa Yachts naviga verso l'omologa del concordato preventivo ma le prospettive industriali e occupazionali dell'azienda sono ancora in fase di "stallo". Sul fronte giudiziario, il 21 febbraio ad Ancona, si terrà l'udienza di omologa dopo il via libera dei creditori favorevoli nella stragrande maggioranza al concordato. In cantiere, intanto, lavorano 50 tra operai e impiegati su 90 addetti ed è in fase di realizzazione un'imbarcazione da 42 metri. Rsu e sindacati, però, chiedono lumi sul futuro produttivo dell'azienda visto che le due imbarcazioni 'promesse', che avrebbero potuto assicurare fino ai 60 addetti, ancora non si vedono. Una situazione di "stallo", secondo il segretario della Fiom Cgil Tiziano Beldomenico, per la quale potrebbero però arrivare segnali positivi nei prossimi incontri tra sindacati-Rsu e la nuova proprietà, Cantieri Palumbo Napoli. L'incontro in Regione previsto per il 13 febbraio, per la verifica degli accordi presi lo scorso 2 agosto, è slittato a data da definire per impegni dell'azienda. Mentre il 21 febbraio un faccia a faccia potrebbe vedere di fronte solo la Palumbo, i sindacati e la Rsu. I rappresentanti dei lavoratori vorrebbero affrontare il tema del rilancio produttivo e occupazionale dello stabilimento: uno yacht in refitting, ad esempio, è stato eseguito solo in parte e poi spostato altrove e le due imbarcazioni da costruire (quella in cantiere non era inizialmente prevista) non ci sono. Il numero dei richiamati al lavoro è in linea con gli impegni presi, ma Rsu e sindacati chiedono anche il rispetto delle rotazioni: oltre 30 lavoratori non lavorano da agosto, sono in cassa integrazione a zero ore, con stipendio quasi dimezzato. Il tutto mentre manca solo un controllo di legittimità affinché il tribunale dia il via libera al concordato. Ammontano a circa 40 milioni di euro i debiti accumulati dalla vecchia gestione dell'Isa: di questi, secondo la procedura che evita il fallimento, verrebbero pagati circa 11,5 milioni di euro. I creditori privilegiati - lavoratori e piccoli artigiani - vantano 10 milioni di euro di debiti che verranno coperti interamente con il ricavato della vendita del cantiere (circa 13 milioni di euro). Mentre quelli chirografari, tra cui alcune banche, verranno saldati solo al 3,5% (circa 1,5 milioni di euro) con fondi messi dalla vecchia proprietà (Yachting Investors Group di Londra). In caso di esito positivo i pagamenti effettuati in precedenza saranno salvi.(ANSA).

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