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Nautica: settore in crisi, diportista spende sempre di meno

Convention Ucina, in aumento pero' numero di porti e posti barca

02 giugno, 10:57
Nautica: settore in crisi, diportista spende sempre di meno Nautica: settore in crisi, diportista spende sempre di meno

(ANSA) - CAGLIARI, 1 GIU - Nei grafici e nelle slide i numeri della nautica in crisi: quota delle immatricolazioni passata da oltre 4.400 unita' nel 2007 a meno di 1.800 nel 2011. E fatturato della cantieristica che dai 3,8 miliardi di euro del 2007 retrocede ai 1,3 miliardi del 2012. Sono i dati illustrati oggi a Cagliari durante l'edizione 2013 del Satec, convention annuale riservata agli associati di Ucina Confindustria Nautica, l'associazione di categoria che rappresenta le industrie e le imprese della nautica da diporto, da Gianmarco Ugolini, direttore scientifico dell'osservatorio nautico nazionale.

Cresce invece il numero di porti (da 501 nel 2007 a 546 nel 2012 con un aumento pari al 9,6 per cento) e posti barca, passati da 136.673 a 156.606 con un incremento del 14,6 per cento. Piu' scali, ma - questo il segnale della crisi che balza agli occhi - sempre piu' vuoti: a fine stagione - racconta l'analisi presentata da Ugolini - si stima che siamo stati persi in totale 36 mila posti barca, pari a piu' di 10 mila posti di lavoro tra addetti diretti e indotto.

Il traffico in transito? Diminuito di un terzo. Lo studio ha cercato di capire le cause della crisi anche attraverso un'indagine tra le direzioni portuali. Nel mirino il controllo fiscale sulla clientela, pesante secondo gli interpellati per il mantenimento e l'attrazione di nuovi utenti. Sotto accusa anche la burocrazia (in particolare in relazione alla costruzione di nuovi posti barca e alla gestione delle strutture) e le tasse.

Ma e' cambiato anche il diportista: ha ridotto il tempo da dedicare ai giri in barca (-32,9 per cento) e spende sempre di meno. Ad esempio nei soli ''marina'' dal 2009 ad oggi l'indotto dei diportisti stanziali ha subito una contrazione del 56 per cento. (ANSA).

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