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Nautica:Ucina contro Gdf,verbale 'scriteriato' a diportista

Presidente Albertoni, siamo in Stato di polizia del mare

04 agosto, 18:30
Nautica:Ucina contro Gdf,verbale 'scriteriato' a diportista Nautica:Ucina contro Gdf,verbale 'scriteriato' a diportista

(ANSA) - GENOVA, 3 AGO - E' polemica da parte di Ucina Confindustria Nautica nei confronti della Guardia di Finanza, che - riferisce Ucina - nei giorni scorsi avrebbe multato in Sardegna un diportista francese che - a norma di legge, in quanto cittadino estero – non aveva pagato la tassa sulle barche.

Il presidente, Anton Francesco Albertoni, ha dichiarato che il verbale delle Fiamme Gialle era ''del tutto ingiustificato'', che il diportista multato era in regola con le norme vigenti e che - a suo dire - ''siamo in uno stato di polizia del mare''. ''La filiera della nautica non può permettersi anche lo scriteriato pressappochismo degli apparati di polizia - scrive Albertoni in una nota diffusa a Genova - capace di comportare danni incalcolabili al turismo nautico e alle casse dell'erario e dare il colpo di grazia'' a un comparto fra i trenta settori manifatturieri. Secondo Albertoni, quello delle Fiamme Gialle e' stato ''l'ennesimo ingiustificato exploit'', perche' secondo il presidente di Ucina non si tratterebbe di un caso isolato. Il verbale ''inflitto'' al diportista estero sarebbe ingiustificato perche' - afferma - la tassa di possesso delle imbarcazioni ''sia secondo la norma di legge, sia secondo la Circolare 16E dell'Agenzia delle Entrate, va applicata ai soli cittadini italiani, in qualunque parte del mondo tengano la barca, ma non agli stranieri che stanno in Italia''.

''Non sono più tollerabili atteggiamenti da parte di uomini in divisa all'insegna del 'per me è così e se non vi piace fate ricorso', come appena ieri si sono sentiti dire alcuni francesi in navigazione a Sant'Antioco, nella Sardegna meridionale'', aggiunge Albertoni, riferendoso che il caso ''si aggiunge alla cacciata della barca di Abramovich dalla Costa Smeralda avvenuta il giorno prima, sulla base del cosiddetto decreto anti inchini che invece, dopo la disgrazia della Concordia, riguarda le navi da crociera''.

''Siamo in uno stato di polizia del mare, che viene giustificato anche con la necessità di dare un colpo all'evasione - conclude -. Ma dobbiamo rilevare che ogni modalità di azione alternativa e meno invasiva che abbiamo proposto non è stata neanche presa in considerazione, a cominciare dall'istituzione di un registro telematico delle imbarcazioni che renderebbe di punto in bianco non più necessari gli abbordi in acqua. Adesso, poi, dopo la caccia alle streghe, ci mettiamo anche l'applicazione fai-da-te delle leggi".

Secondo Ucina Confidustria Nautica, ''a causa di questa miopia, negli ultimi due anni il settore ha perso 20mila addetti fra diretti e indotto'', mentre il mercato domestico ha perso il 90% delle vendite. ''Il tutto nell'assordante silenzio degli stessi media, del Governo nazionale e regionale, della politica, delle istituzioni tutte'' conclude UCINA. ''Se sarà necessario andare oltre i gesti simbolici, imprenditori, addetti e operai della nautica, compattamente, sono pronti ad arrivare al blocco dei porti nazionali'' ha dichiarato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio.(ANSA).

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