Percorso:ANSA > Mare > Crociere e Traghetti > Crociere, business da 17 miliardi in Europa

Crociere, business da 17 miliardi in Europa

A Napoli si chiude meeting Shipping and the Law

26 ottobre, 17:52

(ANSA) - NAPOLI, 26 OTT - L'impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro, una cifra che vede la ricaduta maggiore sull'Italia, dove il peso del settore sul suo Pil tocca quota 4 miliardi di euro. Nel 2015, 30 milioni di croceristi hanno navigato nel Mediterraneo e di questi la quota più consistente, undici milioni, ha scelto di fare tappa in Italia. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi nel corso della seconda e ultima giornata della VII edizione di Shipping and the Law, in corso a Napoli, organizzato da Francesco Saverio Lauro. In primo piano, nella sessione di apertura, c'è stato infatti il mercato crocieristico con la partecipazione delle tre maggiori compagnie che operano nell'area: Msc, Costa e Royal Carribean. "Il Mediterraneo - ha spiegato Leonardo Massa, country manager per l'Italia di Msc - è l'area di core business per noi e infatti la nuova ammiraglia Msc Meraviglia viaggerà proprio qui dal giugno 2017 con le sue crociere di sette giorni.

Siamo sempre attenti agli eventi geopolitici che spesso ci costringono a variare le rotte, ma siamo anche pronti ad accettare nuove sfide, come quella che dal 2017 ci porterà a Saranda, in Albania". Tra i temi emersi anche la correlazione diretta, espressa attraverso i dati di Banca d'Italia, tra dotazione infrastrutturale degli scali e movimentazione dei passeggeri delle crociere, un tema che ha spostato il confronto anche sul porto di Napoli che nel 2017 dovrebbe perdere 300.000 crocieristi: "L'Italia - ha sottolineato infatti Karina Santini, manager per lo sviluppo dei porti del Med di Royal Carribean - è un asset strategico per la nostra compagnia, ma temiamo le dinamiche difficili della catena di soggetti coinvolti nei luoghi su cui investiamo. Nel Mediterraneo il settore cresce ma devono crescere anche le infrastrutture e i porti per poter accogliere i turisti, per questo abbiamo bisogno di un interlocutore valido e deciso che abbia iter sicuri, tempi certi". Una delle prospettive per Napoli potrebbe essere anche quella di "proseguire il lavoro iniziato alla fine degli anni '90 - ha spiegato Francesco Saverio Lauro - quando da presidente dell'autorità portuale aprii la zona del Beverello alla città, aprimmo la darsena Borbonica e iniziammo i lavori sul molo San Vincenzo per creare un approdo per grandi yachts e piccole navi da crociera. Il lavoro che avviai doveva proseguire anche con le indicazioni di Stefano Boeri comprendeva anche attività ricreative e per il tempo libero che avrebbero vivacizzato l'area portuale turistico-passeggeri sita ad occidente del porto per 16 ore al giorno e che potrebbe essere ripreso perché lo scalo sia sempre più strettamente legato alla città". Sul tema, l'assessore al mare del Comune di Napoli Daniela Villani ha lanciato l'idea di "un tavolo tra l'amministrazione comunale e gli operatori delle crociere e gli altri attori coinvolti per un'offerta sempre migliore. Penso allo scalo come una prima vetrina di Napoli, coinvolgendo le nostre eccellenze come ad esempio gli artigiani di San Gregorio Armeno, sia alla stazione Marittima che ai vicini giardini di Molosiglio".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA