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Nave Costa: allerta ambiente, paura per rischio serbatoi

In cisterne 2.380 tonn. gasolio. Ministero Ambiente invia mezzi

14 gennaio, 17:42
Allerta ambiente, paura per rischio serbatoi Allerta ambiente, paura per rischio serbatoi

(di Raniero Nanni) (ANSA) - ROMA, 14 GEN - Poteva essere anche un disastro ambientale e si lavora per scongiurare ogni possibile rischio di un danno ecologico: sono infatti gia' arrivati in Toscana dall'Olanda i tecnici specializzati per aspirare il carburante presente nei serbatoi della nave Costa Concordia, adagiata su un fianco davanti all'isola del Giglio dopo la collisione con gli scogli. Lo ha annunciato il dg di Costa Crociere, Gianni Onorato. E intanto il ministero dell'Ambiente ha inviato sul posto i mezzi anti-inquinamento per verificare e prevenire rischi ambientali.

Nelle cisterne della nave Concordia, come spiegato dal prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi, ci sono 2.380 tonnellate di gasolio. Svuotarle, sottolinea il geologo Mario Tozzi, ex presidente dell'Arcipelago Toscano, e' fondamentale per evitare il disastro ambientale. ''Anche se i serbatoi di navi di questa stazza sono ben protetti - rileva Tozzi - e' importante verificare la resistenza dello scafo per poter aspirare il carburante. Altrimenti si provvedera' a metterlo in sicurezza''.

Ma un danno ambientale, secondo il geologo, c'e' gia' stato: ''la nave, nell'impatto con lo scoglio che ha in parte trascinato con se', ha rovinato parte del fondale per un bel po'''. Secondo Tozzi alla base del disastro c'e' probabilmente una concatenazione di errori: ''i sistemi radar ed elettronici oggi consentono una navigazione sicura - sottolinea - quindi c'e' probabilmente stata una segnalazione elettronica che qualcuno non deve aver controllato. Normalmente, infatti, le rotte di navi di questa dimensione passano ad almeno tre miglia dalla costa''. E un miglio, secondo l'ex presidente del Parco dell'Arcipelago Toscano, ''e' la distanza minima suggerita dalla costa''. Non e' comunque, secondo il geologo, questione di regole: ''basterebbe un po' di buon senso''. Regole piu' severe servirebbero invece, secondo Tozzi, per le petroliere, ovviamente piu' pericolose a livello ambientale delle navi da crociera.

Anche per Legambiente il naufragio ''solleva nuovamente seri interrogativi sul traffico delle grandi navi, passeggeri e commerciali, nel Santuario dei mammiferi Marini Pelagos e nel mare protetto dell'Arcipelago Toscano''. L'associazione ricorda di aver gia' sottolineato ''la necessita' di allontanare le rotte delle grandi navi e di quelle con carichi pericolosi dalle isole dell'Arcipelago Toscano e soprattutto dai tratti di mare piu' a rischio o vicino alle aree protette''.

Intanto il ministero dell'Ambiente ha inviato quattro mezzi anti-inquinamento attrezzati con 500 metri di panne di contenimento (per circoscrivere eventuali versamenti) e 800 metri di panne di assorbimento. Per il mar Tirreno e' il secondo episodio che mette a rischio l'ecosistema marino in poche settimane, dopo che lo scorso 17 dicembre sono stati persi vicino all'isola di Gorgona dal cargo ''Venezia'' dell'armatore Grimaldi Lines circa 200 fusti contenenti sostanze tossiche.

Sulla questione e' prevista, lunedi' a Livorno, una visita del ministro dell'Ambiente Clini.(ANSA).

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