(ANSA) - PALERMO, 10 MAG - "L'obiettivo fondamentale della
politica europea della pesca basato sulla demolizione dei
natanti è stato quello della riduzione dello sforzo di pesca e
della ricostituzione degli stock ittici. Si pone, però, un
problema evidente; le aree di pesca della flotta peschereccia
siciliana sono spesso in comune con le flotte dei paesi nord
africani, inoltre, le flotte pescherecce tunisine, algerine,
libiche, egiziane in questi anni hanno aumentato notevolmente la
loro consistenza". Lo ha detto Giuseppe Pernice coordinatore
dell'Osservatorio della pesca del Mediterraneo presentando il
rapporto annuale sulla pesca oggi al palazzo dei Normanni a
Palermo.
"Basterebbe ricordare - ha proseguito - che la sola flotta
egiziana è cresciuta del 40% nel periodo 1997-2015, raggiungendo
la consistenza numerica di quasi 5.000 natanti, dei quali oltre
il 62% pesca nel Mediterraneo, spesso nelle stesse aree della
pesca a strascico delle barche siciliane. Solamente attraverso
una politica comune di cooperazione e gestione delle risorse
ittiche, con piani di gestione condivisi, è possibile ottenere
concreti e durevoli risultati per uno sfruttamento razionale e
sostenibile degli stock. È quindi necessario affrontare
immediatamente una politica di cooperazione euro mediterranea
all'insegna della blue economy, come da tempo suggerisce
l'Osservatorio della Pesca del Mediterraneo".
(ANSA).
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