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Dagli Oceani freno a tempo contro riscaldamento globale

In azione da 15 anni, durerà solo altri 15

21 agosto, 21:21
Dagli Oceani freno a tempo contro riscaldamento globale Dagli Oceani freno a tempo contro riscaldamento globale

 (di Adele Lapertosa) (ANSA) - ROMA, 21 AGO - Sono stati gli oceani a frenare negli ultimi 15 anni il riscaldamento globale, che ha caratterizzato l'ultima parte del XX secolo. Le acque dell'Atlantico e del Polo Sud hanno rallentato, anche se solo temporaneamente, l'impennata del termometro della Terra, e lo faranno per altri 15 anni. Poi il calore tornerà in superficie. E' questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Science, coordinato da Xianyao Chen della Ocean University of China e Ka-Kit Tung della Washington University di Seattle, secondo cui la causa sta nello spostamento di grandi masse di correnti calde dalle acque più superficiali a quelle più profonde dell'Atlantico e dell'Oceano Meridionale (cioè del Polo Sud), non del Pacifico. Ma ciò non significa, come chiarisce Vincenzo Artale, climatologo e capo dell'unità di modelli energetici e ambientali dell'Enea (Ente nazionale nuove tecnologie), ''che la temperatura media sia quella di 150 o 50 anni fa. Evidentemente il calore si è redistribuito in vari strati dell'oceano''. Storicamente ''eventi simili - commentano Chen e Tung - sono durati dai 20 ai 35 anni. Ciò fa supporre che il riscaldamento globale farà retromarcia, quando il calore tornerà sulla superficie delle acque''. Analizzando i dati raccolti dai sensori oceanografici Argo (delle sorta di yo-yo che possono arrivare fino a 2.000 metri di profondità e sono controllati dai satelliti), i ricercatori hanno tracciato il percorso del calore attraverso gli oceani dall'inizio del XXI secolo. Gli oceani sono in grado di immagazzinare circa il 90% del calore globale. Secondo gli studiosi la maggior parte dell'eccesso di calore, che altrimenti avrebbe fatto salire il riscaldamento terrestre, si trova ora conservato sul fondo degli Oceani Atlantico e Meridionale. ''Il calore sta tutto nell'Oceano - continua Artale - che ha sempre guidato il cambiamento climatico. Del calore presente nell'oceano, il 99% è nei primi 700 metri, che sono quelli che interagiscono di più con l'atmosfera. Ma ad influire sono anche anomalie della salinità''. E proprio un improvviso cambiamento della salinità, verificatosi vicino l'Islanda, potrebbe, secondo i ricercatori, aver innescato lo spostamento del calore nelle acque più profonde, agendo da 'zavorra', e dato l'avvio a questa 'fase fredda'. ''Questi risultati sono una sorpresa - concludono i ricercatori - dal momento che le attuali teorie pensavano fosse il Pacifico a 'nascondere' il calore. Ma le cose stanno diversamente. Il rallentamento del riscaldamento globale dovrebbe durare per altri 10-15 anni, e poi dovrebbe tornare il calore, ma è difficile fare previsioni esatte sul futuro''.(ANSA).

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