Percorso:ANSA > Mare > Ambiente e Pesca > Salute oceani, Miliband propone una Interpol per salvarli

Salute oceani, Miliband propone una Interpol per salvarli

Ex capo Foreign Office, transponder su ogni nave da pesca

26 febbraio, 22:47
Moana Nui: il grande oceano della Polinesia francese (Foto: C.Ciccullo) Moana Nui: il grande oceano della Polinesia francese (Foto: C.Ciccullo)

 (di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 26 FEB - Una Interpol dei mari per portare ordine nel "Wild West" che minaccia la salute degli oceani: la proposta e' dell'ex capo del Foreign Office britannico David Miliband che la sta facendo circolare in coppia con l'ex presidente del Costa Rica, José Mar¡a Figueres, attraverso l'organizzazione di cui sono entrambi co-presidenti, la Global Oceans Commission.

I due leader ufficializzeranno la proposta in un rapporto il prossimo giugno, ma la stanno facendo circolare per sondare le reazioni internazionali in questi giorni a una riunione ad alto livello ad Half Moon Bay, in California, organizzata dall'Economist e dal National Geographic a cui partecipano anche, tra gli altri, il principe Carlo e Alberto di Monaco. Le acque internazionali coprono circa meta' del globo ma la loro salute e' messa a rischio da decenni di eccessivo sfruttamento del pescato. Pescherecci pirata, che spesso usano a bordo la manodopera di lavoratori schiavi e sono collegati al traffico di armi e droga stanno mettendo a rischio l'abitabilità dell'intero Pianeta.

Secondo Miliband portare ordine negli oceani e' essenziale per conservare l'attuale flora ittica e tutelare le scorte alimentari mondiali: "Gli oceani sono gravemente sottogovernati", ha detto al Guardian l'ex ministro degli esteri britannico che in febbraio ha partecipato a un evento sulla salute degli oceani e dei mari organizzato all'ONU dalle Rappresentanze Permanenti di Italia e Palau: "Ci sono parti in preda all'anarchia.

Ci sono parti che assomigliano al Selvaggio West". La Global Oceans Commission, scrive il Guardian, ha aperto trattative con l'Interpol per il dislocamento di una forza di polizia dotata di nuovi strumenti di sorveglianza high tech per identificare e seguire la rotta delle navi da pesca e delle loro prede: "Non si tratta di avere necessariamente gente a bordo delle navi", ha detto Miliband al Guardian. Una possibilità che l'organizzazione sta valutando con l'International Maritime Organisation e' di adottare nuovi regolamenti che richiedano a tutti i pescherecci di mettere transponder a bordo che consentirebbero alla polizia di identificare e mappare le navi che operano in mare aperto, comprese quelle che si avventurano illegalmente in zone marine protette o dalla biodiversità a rischio. (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA