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Ambiente: un maglione di pile? puo' danneggiare oceani

'Science', allarme studiosi per invasione particelle poliestere

11 dicembre, 23:27
'Science', allarme studiosi per invasione particelle poliestere 'Science', allarme studiosi per invasione particelle poliestere

 (ANSA) - NEW YORK, 11 DIC - Scatta un nuovo allarme perl'equilibrio della vita negli oceani Questa volta il pericolo arriva dai capi di abbigliamento in pile, che si tratti di un maglione, di una sciarpa o di un berretto. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Science,che ha coinvolto scienziati ambientali di sei continenti,durante ogni lavaggio in lavatrice possono staccarsi fino a 2.000 fibre di poliestere e acrilico dai capi di abbigliamento.Queste fibre poi finiscono nelle acque di scarico e quindi negli oceani di tutto il mondo. Le conseguenze della ricerca sono ancora piuttosto nebulose, ma i ricercatori sono convinti che le microscopiche particelle di plastica siano in grado di danneggiare l'equilibrio ambientale.

"L'esistenza di questi componenti in ambienti marini non è una novità assoluta, ma è la prima volta che la questione viene esaminata su scala globale", ha detto l'ecologo Mark Browne dell'University College di Dublino, che ha coordinato il team di esperti e raccolto campioni di sabbia da diciotto spiagge. In ognuna di queste c'erano residui di fibre sintetiche colorate - filamenti di poliestere o acrilico - utilizzate per i maglioni in pile. I campioni più contaminati erano quelli provenienti dalle aree a maggiore densità abitativa. Christopher Reddy, chimico ambientale del Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, ha spiegato che al momento è difficile individuare con precisione quali siano le conseguenze per l'equilibrio ambientale, e proprio per questo ritiene necessario continuare ad approfondire gli studi per verificare l'effetto che l'invasione di fibre di poliestere ha sulla vita marina.

Insomma per gli scienziati le particelle di tessuto sintetico "sono colpevoli fino a prova contraria", e hanno invitato le aziende produttrici di abbigliamento, dil avatrici e di depuratori a individuare nuove tecniche in grado di salvaguardare gli oceani.(ANSA).

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