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Marche: porti regionali, in arrivo 4 milioni di euro

Tra le beneficiarie Fano, Senigallia e Numana

08 agosto, 19:20

I porti marchigiani hanno a disposizione quattro milioni di euro per eseguire dragaggi ed effettuare investimenti. La Regione e i Comuni interessati stanno firmando le convenzioni per avviare i lavori. Le risorse sono state assegnate alle Marche dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Riguardano le disponibilità del Fondo sviluppo e coesione (ex Fas - programmazione 2014-2020), destinate a migliorare la sicurezza delle infrastrutture portuali.

Beneficiarie sono quelle di Fano a cui vanno 1,03 milioni, insieme a Senigallia (850 mila euro), Numana (930 mila euro), Civitanova Marche (820 mila euro), Porto San Giorgio (250 mila euro) e San Benedetto del Tronto: scalo nazionale, riceve 120 mila euro per la manutenzione del porto turistico di competenza regionale. Complessivamente i 4 milioni favoriranno 2,675 milioni di dragaggi e 1,325 milioni di investimenti. I Comuni firmatari saranno anche i soggetti attuatori degli interventi pluriennali.

"I fondi sono stati ripartiti due anni fa, con le richieste inviate a Roma dalla Regione, dando priorità ai porti, sulla base delle richieste dei Comuni - ha chiarito il presidente Luca Ceriscioli - Il meccanismo burocratico statale ha determinato lo scorrimento di un paio d'anni per arrivare alla stipula delle convenzioni e all'approvazione Cipe. Alcuni progetti sono stati avviati con le anticipazioni, confidando comunque sull'arrivo di queste risorse. Gli interventi riguarderanno tutte le Marche, consentendo al sistema portuale regionale di ritrovare la funzionalità richiesta dagli operatori di settore".

"Ci stiamo attivando con l'Autorità portuale per una gestione dei porti regionali, da discutere con i Comuni, di lungo periodo e ampia progettualità. Questo - ha detto la vicepresidente Anna Casini, assessore ai Porti - ci consentirebbe di usciere dalla logica di manutenzioni annuali, di interventi settoriali, per definire una operatività ampia, capace di attingere alle risorse della programmazione europea che non finanzia interventi ordinari o straordinari, ma progettualità ben definite.

Favorirebbe inoltre interventi più rapidi".(ANSA).

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