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Stallo sul contratto, i portuali scioperano

Toninelli, i porti ha ruolo centrale per l'Italia

23 maggio, 20:45
Porti: sciopero, a Genova presidio ai varchi Porti: sciopero, a Genova presidio ai varchi

Lo stallo della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale ha prodotto il primo sciopero di 24 ore della portualità del 2019 indetto per oggi da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Uno sciopero che vede come perno centrale Genova e i suoi 'camalli' che stamani prima hanno organizzato un presidio a ponte Etiopia, il principale varco di accesso dello scalo genovese e un corteo fino a palazzo San Giorgio sede dell'autorità di sistema portuale. "Qualcuno vorrebbe stracciare il contratto nazionale per potersi fare gli affari suoi e soprattutto per abbassare il costo del lavoro creando una giungla" spiega Davide Traverso, Fit Cisl Liguria. Enrico Poggi, segretario Filt Cgil ricorda come "di fronte alle innovazioni tecnologiche abbiamo chiesto di mettere un articolo che parli delle conseguenze e della salvaguardia del lavoro con anche la creazione di un fondo ad hoc mentre ci è stato risposto che si tratta di organizzazione aziendale". Un'altra delle battaglie al centro della protesta è quella contro l'autoproduzione, cioè l'utilizzo dei marittimi al posto dei portuali per operazioni di rizzaggio/derizzaggio, un tipo di attività - spiega Duilio Salvo, Uiltrasporti - che crea dumping nel lavoro portuale e grave rischio per la sicurezza". Secondo i segretari nazionali della Filt Cgil Natale Colombo, della Fit Cisl Maurizio Diamante e della Uiltrasporti Marco Odone l'adesione dei portuali italiani è stata altissima e "amplisima" la partecipazione ai presidi e alle manifestazioni organizzate da ogni porto italiano. "Manifestare apertamente e attraverso la voce dei lavoratori" è "un'azione importante e utile". Anche i lavoratori del porto di Cagliari hanno partecipato con un presidio davanti alla sede dell'Authority. Secondo i sindacati sardi "la portualità italiana sta attraversando un momento di grande vulnerabilità. La fase di stallo del negoziato per il rinnovo del Ccnl dei porti rappresenta l'avvio del tentativo di destrutturare l'attuale sistema di regole vigente nei porti italiani. La totale assenza di una regia da parte del Mit sta generando una portualità divisa e senza una strategia comune alla mercé delle compagnie armatoriali. Occorre che il Mit - concludono -, di concerto con le Autorità di sistema e con le parti sociali, dia concreta attuazione ai piani dell'organico porto". Risponde il ministro dei trasporti Toninelli, oggi a Livorno per Espo 2019, conclave dei porti europei. "L'Italia - ha detto - deve tornare a essere centrale nella portualità europea. Abbiamo importanti margini di crescita che dobbiamo cogliere ed è fondamentale che l'incontro oggi si tenga in Italia, a dimostrazione della centralità dell'Italia". Per Toninelli "si può fare di più in Europa. Si possono impegnare più fondi europei anche perché il trasporto via mare non riguarda solo le merci. La peculiarità dell'Italia riguarda anche tantissimi passeggeri, 37 milioni di persone che si sono spostate via mare solo nel 2018, e dobbiamo puntare tanto e fare sistema, fare squadra tra tutti gli interlocutori sia europei che italiani". (ANSA).

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