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Porti:D'Agostino, per Ue sì investimenti Cina,no se italiani

'Paradosso' legislativo allo studio su porti Italia e Spagna

06 maggio, 20:01
Porti: Zeno D'Agostino nominato vice presidente di Espo Porti: Zeno D'Agostino nominato vice presidente di Espo

 "Se la Cina vuole fare investimenti nel Porto di Trieste non ci sono norme ostative ma se volesse farlo il Governo italiano, si configurerebbe come aiuti di Stato". E' il paradosso sintetizzato da Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in merito all'ipotesi legislativa europea in base alla quale verrebbe tassata l'attività delle autorità portuali considerando queste alla stregua di imprese in quanto enti che possono dare concessioni.

Della proposta si discute da aprile 2018 ed è quasi certo che diventerà legge, come ha lasciato intendere Bruxelles nei carteggi con le autorità italiane.

"E' un vero paradosso - dice D'Agostino - Le Autorità sono enti pubblici non economici, svolgono funzioni per delega dello Stato, danno dunque in concessioni beni dello Stato". Paradosso nel paradosso: "I canoni di concessione non pagano Iva, e questo Bruxelles lo interpreta come distorsione della concorrenza" in quanto attività svolta da una impresa. Ne discende che, se le Autorità sono imprese, "se il Governo italiano erogasse loro fondi si configurerebbe aiuto di Stato". Una parziale soluzione, nel ginepraio burocratico, potrebbe essere ridurre i canoni di concessione facendo pagare l'Iva, visto che "i canoni non sono decisi a livello comunitario: non ci sarebbe distorsione della concorrenza". In ogni caso, aumenteranno le procedure burocratiche con relativo "allungamento ulteriore dei tempi".

Al momento le indicazioni sono state inviate dall'UE a Spagna e Italia, in precedenza a Olanda, Belgio, Francia (gli ultimi due hanno avviato contenziosi) e comunque le forme di gestione di quei porti sono diverse da quelle italiani e spagnole dove i vincoli sono maggiori proprio in quanto enti pubblici.

"Non si corrono rischi, comunque, per quanto riguarda le intese commerciali con la Cina", riflette D'Agostino. La vicenda è temporaneamente ferma per una 'pausa di riflessione' ma Bruxelles sembra determinata. D'Agostino fa un distinguo: "Il Mare del Nord, dove ci sono porti totalmente comunitari, è una realtà; il Mediterraneo, dove si trovano porti comunitari e non comunitari è una realtà diversa". Basti pensare che gli scali di Algeciras (Spagna) e di Tangeri (Marocco) sono distanti 16 chilometri, una legge come quella allo studio "significherebbe fare un regalo enorme a Tangeri".

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